Dalle prossime elezioni, anche i giovanissimi potranno votare per il Senato. La legge sull’estensione del voto al Senato a chi ha compiuto 18 anni era stata approvata lo scorso luglio e in settimana è stata firmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ divenuta, quindi, legge dello Stato. La riforma costituzionale, perché è di questo che si tratta, porterà milioni di voti in più al Senato e consentirà di avere una certa omogeneità di maggioranza tra le due Camere.
La legge sull’estensione del voto al Senato agli elettori di 18 anni
Con 178 voti a favore, 15 contrari e 30 astensioni, lo scorso luglio il Parlamento aveva approvato la “modifica all’art. 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l’elezione del Senato della Repubblica”. Aveva approvato, cioè, la riforma costituzionale che prevede l’abbassamento dell’età per votare al Senato dai 24 anni ai 18. La legge, però, è stata promulgata solo ora, dopo tre mesi, poiché la votazione non ha dato una maggioranza qualificata lasciando, così, spazio a un eventuale referendum confermativo. I lavori sulla riforma avevano preso in considerazione la possibilità di abbassare l’età anche dei candidati al Senato. Possibilità che è svanita per cui resta confermata l’età minima di 40 anni per candidarsi al Senato.
La partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese
Con la legge sul voto al Senato per i diciottenni “si favorisce la partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica e ci si allinea agli altri Paesi europei” ha dichiarato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Quale sarà, invece, la conseguenza più diretta di questa riforma costituzionale? Prima di tutto entrambe le Camere, contrariamente a quanto accaduto finora, avranno la stessa base elettorale. Questo vuol dire che avranno anche le stesse maggioranze. Nelle ultime legislature, infatti, si è verificato spesso che i due rami del Parlamento avessero maggioranze differenti. Una condizione che ha, più di una volta, reso tortuoso l’iter di approvazione delle leggi ed esasperato la contrapposizione politica.
Lotta all’astensionismo?
Con la nuova legge esprimeranno il loro voto per il Senato 4 milioni di giovani tra i 18 e i 24 anni. Un numero da non sottovalutare soprattutto se si guarda ai dati sulle affluenze alle urne delle ultime tornate elettorali. Alle ultime elezioni politiche, quelle del 2018, l’affluenza per la Camera dei Deputati si era attestata sul 72, 93% e quella per il Senato sul 72,99%. Un calo del 2,3% rispetto alle elezioni precedenti, quelle del 2013; un minimo storico se si considera che sono il risultato più basso dal 1948, da quando, cioè, è nata la repubblica italiana.
In copertina foto di Francesco Gasparetti da Senigallia, Italia Fonte Flickr