Il referendum sul taglio dei parlamentari di questo settembre 2020 è sempre più vicino. Dopo mesi di rinvii causa lockdown la data del voto è fissata in maniera definitiva a domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020. Non solo referendum visto che si andrà alle urne anche per le elezioni amministrative e regionali.
Il quesito referendario posto agli elettori chiede di confermare o respingere la legge che ha predisposto il taglio di 345 poltrone in Parlamento così distribuito: 115 in meno al Senato e 230 in meno alla Camera. Una legge che ha cambiato l’assetto delle Camere in maniera decisiva.
Il referendum sul taglio dei parlamentari del 2020: per cosa si vota?
In questi due giorni (quelli del 20 e 21 settembre), gli elettori potranno esprimere il proprio dissenso o consenso alla legge – ormai in vigore – con la quale viene modificato il Parlamento, eliminando 345 parlamentari tra deputati e senatori.
Per limitare i rischi sanitari, le forze politiche hanno deciso di accorpare il referendum confermativo alle elezioni amministrative e regionali, soluzione necessaria a limitare i giorni di chiusura delle Scuole e gli adempimenti di sanificazione e pulizia.
Infatti, dopo l’election day del 26 gennaio con protagoniste le regioni Calabria ed Emilia-Romagna, tocca adesso a Liguria, Marche, Veneto, Toscana, Campania e Puglia rinnovare i proprio consigli regionali.
Elezioni, cosa serve per votare?
Il quesito referendario è stato approvato dalla Corte di cassazione mesi e mesi fa ed è il seguente:
Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?
Quello per cui andremo a votare è un referendum confermativo, disciplinato dall’articolo 138 della Costituzione, per il quale non è previsto il raggiungimento di nessun quorum particolare. Quindi se i sì superano i no il taglio dei parlamentari verrà confermato e 345 poltrone eliminate.
Il fronte del si e del no
Come in ogni consultazione di questo genere, possiamo trovare due fronti opposti. A guidare il “Si” c’è il Movimento 5 Stelle che del taglio dei parlamentari ne ha fatto fulcro e vero simbolo del proprio programma politico. I pentastellati affermano come il taglio delle 345 poltrone porterà un grosso risparmio nella casse delle stato ma soprattutto un forte snellimento dei tempi.
Il fronte del no, invece, vede tra le proprie fila essenzialmente l’opposizione dell’attuale governo M5S-PD. Fratelli d’Italia e Forza Italia ribadiscono fortemente il proprio no. Il taglio dei parlamentari potrebbe, secondo il fronte del no, un colpo mortale alla rappresentanza politica in Parlamento.
Foto di mohamed hassan form PxHere