L´evoluzione del mercato del lavoro sono migliorate nel contesto di una graduale ripresa economica nell´Ue. La disoccupazione nella Ue continua a cadere e i tassi di lavoro sono modestamente migliorati. Tuttavia, nonostante il suo recente calo, la disoccupazione rimane elevata. Il numero dei disoccupati nel primo trimestre del 2015 è stato 23,6 milioni nell´Ue.
La quota di disoccupati di lunga durata è in aumento, attestandosi al 4,9% nel primo trimestre del 2015. Il commissario europeo per l´Occupazione, per gli affari sociali, per le competenze e il lavoro Marianne Thyssen ha commentato: ” La disoccupazione di lunga durata è una delle sfide più pressanti. Le persone più anziane sono senza lavoro, diventa tanto più difficile per loro trovare un nuovo lavoro e quindi è maggiore il rischio di povertà, l´emarginazione e l´esclusione sociale. Questo è il motivo per cui vi proporrò una nuova iniziativa dopo l´estate per offrire un sostegno più efficace per le persone che sono disoccupate da più di 18 mesi“.
Affrontare la disoccupazione di lunga durata è una delle sfide principali del programma di crescita e occupazione che sono le priorità politiche della Commissione Juncker. Un rafforzamento dell´economia non sarà sufficiente per ottenere tutti i disoccupati di lunga durata di nuovo al lavoro. Le politiche sono richieste sia dal lato della domanda, per incoraggiare la creazione di posti di lavoro, e sia dal lato dell´offerta, sostenendo in particolare quelli con lunghi periodi senza lavoro nella riqualificazione e nella ricerca di un lavoro.
Dopo cinque anni di quasi continuo declino, nel 2014 l´occupazione è aumentata ad un tasso annuo di 1% . Questa risposta insolitamente rapida della disoccupazione è stato sostenuto in particolare dagli sviluppi del costo del lavoro di supporto. Tuttavia, sono necessari ulteriori investimenti per fare ulteriori progressi ed affrontare la disoccupazione di lunga durata.
La rapida attuazione del piano di investimento da 315.000.000.000 € per l´Europa contribuirebbe ad aumentare i tassi di investimento necessari per mantenere una ripresa fonte di occupazione. L´analisi mostra una significativa accelerazione delle riforme nella maggior parte delle economie europee dal 2008. In una seconda fase sono state approvate misure per rendere i mercati del lavoro in grado di regolare.
Una terza fase emerge ora, con sempre maggiore impegno per affrontare l´impatto sociale della crisi, attraverso un miglior orientamento delle politiche attive del mercato del lavoro, avanzati ammortizzatori sociali e le riduzioni del cuneo fiscale. Il rapporto si concentra anche sul ruolo svolto durante la crisi per la mobilità del lavoro in risposta agli eventi economici che interessano alcuni ma non tutti i paesi.
La mobilità del lavoro, che era già in aumento ben prima della crisi, ha contribuito ad attenuare le disparità nei livelli di disoccupazione tra i paesi. I livelli di mobilità, però, rimangono bassi in Europa, con meno del 5% dei cittadini che lavorano vivono in un paese diverso da quello in cui sono nati, rispetto a quasi il 30% negli Stati Uniti.