La quarta edizione di Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit (7-10 Maggio 2018, MiCo Milano Congressi) sarà patrocinata dal World Food Programme (WFP) Italia.
Il WFP è la più grande organizzazione umanitaria impegnata a combattere la fame, che ancora oggi affligge 815 milioni di persone nel mondo. Seeds&Chips, che annualmente riunisce a Milano i grandi protagonisti del settore accademico, della politica e delle istituzioni internazionali intorno ai temi dell’innovazione agroalimentare, sosterrà con parte del ricavato dei biglietti venduti, le operazioni di emergenza alimentare del WFP in risposta alla grave malnutrizione in Nigeria.
Marco Gualtieri, Presidente e fondatore di Seeds&Chips ha commentato: “Anche quest’anno abbiamo aderito con grande entusiasmo alle iniziative del WFP e siamo felici di poter contribuire ad aiutare le popolazioni della Nigeria. Il Summit unisce da sempre cibo, sostenibilità e innovazione attraverso la compartecipazione di startup, aziende, opinion leader e media mondiali, per affrontare il grande tema del food e delle nuove soluzioni che lo sviluppo tecnologico può offrire, non solo per i Paesi economicamente più evoluti, ma soprattutto per le popolazioni che vivono una condizione di povertà e scarsità di risorse”.
Oltre a supportare le operazioni di assistenza alimentare del WFP, Seeds&Chips sarà promotore di ShareTheMeal, la app realizzata dal WFP che permette di sfamare un bambino con un semplice tocco sul cellulare: bastano solo 40 centesimi di euro per donare cibo per un giorno.
“Dal suo lancio due anni fa, ha dichiarato Massimiliano Costa, direttore di ShareTheMeal, più di un milione di persone hanno scaricato la app e hanno condiviso oltre 21 milioni di pasti con migliaia di bambini affamati, per sostenere il WFP nelle emergenze alimentari più critiche. Nel mondo ci sono 20 volte più smartphones che bambini affamati: tramite ShareTheMeal, possiamo sconfiggere la fame, il rischio numero uno alla salute nel mondo. Per questo ringrazio il WFP Italia e Seeds&Chips perché hanno dato la possibilità a tutti i partecipanti al Summit di sostenere con ShareTheMeal le operazioni del WFP nel Nord-Est della Nigeria, dove ShareTheMeal ha come obiettivo di provvedere cibo salva-vita per 100 giorni ai bambini malnutriti.”
“L’innovazione ha un ruolo cruciale nella lotta contro la fame, non solo per il World Food Programme ma anche per chiunque lavori per migliorare la condizione di vita di coloro che ne hanno più bisogno” ha affermato Robert Opp, Direttore della Divisione Innovation and Change Management del WFP. “Le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo rappresentano un’importante opportunità. Abbiamo bisogno di valutare quali di questi approcci funzionino più efficacemente, per declinarli nelle migliori innovazioni”. Robert Opp sottolinea anche l’importanza di iniziative come quella di Seeds&Chips, che rappresenta un momento strategico per approfondire reciproci punti di vista e per stringere nuove partnership per un mondo a Fame Zero.
“Le nuove tecnologie e l’innovazione applicata allo sviluppo sostenibile rappresentano una straordinaria opportunità per il WFP”, ha affermato Vincenzo Sanasi d’Arpe, Presidente del WFP Italia. “In alcune delle aree più remote, l’utilizzo delle tecnologie innovative ha permesso di trovare soluzioni più efficaci ed inedite per fornire assistenza alimentare ai più fragili. Siamo orgogliosi – ha proseguito il Presidente Sanasi – di dare anche quest’anno il nostro patrocinio a Seeds&Chips, che ringraziamo per il supporto alle operazioni umanitarie del WFP nel Nord-Est della Nigeria. Insieme a Seeds&Chips, invitiamo tutti a sostenere il WFP scaricando la prima app contro la fame del mondo, ShareTheMeal”.
Il WFP ricorda che negli Stati di Borno, Yobe e Adamawa, nel Nord-Est della Nigeria, la violenza di Boko Haram sta pregiudicando le vite e i mezzi di sussistenza di milioni di persone. 2,6 milioni di persone soffrono la fame e 450.000 bambini sono gravemente malnutriti. La violenza e l’insicurezza stanno causando esodi di massa: 1,62 milioni di persone vivono in campi ospitati da comunità nel Paese stesso e decine di migliaia stanno cercando rifugio nei paesi confinanti, come Camerun, Ciad e Niger. Molti fra coloro che avevano lasciato il paese ora stanno tornando e hanno bisogno di cibo e di un tetto.