Venerdì 12 febbraio potremmo assistere al giuramento del nuovo governo. Ovviamente se tutto filerà liscio. Vale a dire se il secondo giro di consultazioni di Draghi andrà a buon fine così come l’incontro con le parti sociali. Una procedura che non manca di riservare qualche piccola difficoltà. Intanto ci si continua a chiedere che tipo di governo sarà: se tecnico, politico o entrambi.
Draghi al secondo giro di consultazioni
Con il primo giro di consultazioni, Draghi ha ottenuto il consenso di tutti i partiti di maggioranza, Forza Italia e Lega. Solo Fratelli d’Italia ha ribadito il suo no al prossimo governo. Il pieno di consensi, che da un lato è un segno positivo in questa crisi di governo, dall’altro potrebbe creare qualche problema di “convivenza” tra partiti così distanti tra loro. Questo secondo round Draghi dovrà quindi arrivare alla quadra, arrivare, cioè, a una possibile maggioranza ed è chiaro che questa dipenderà dagli argomenti scelti come prioritari. Ieri pomeriggio Draghi ha incontrato il gruppo Misto, Azione e Più Europa, Noi con l’Italia-Cambiamo, i centristi e le forze che rappresentano le autonomie. Per la giornata di oggi è previsto l’incontro con le parti sociali e l’ultimo check con i partiti di maggioranza.
Governo tecnico o politico?
E’ la domanda che si pongono un po’ tutti. Il governo guidato da Mario Draghi sarà costituito da tecnici, cioè da esperti così come avvenuto col governo Monti alcuni anni fa, o da esponenti politici? Al momento c’è il più stretto riserbo sui nomi che andranno a comporre la squadra di governo ma sembra trapelare che Draghi seguirà lo stesso orientamento di Ciampi nel 1993. Un governo misto, formato, cioè, in parte da tecnici e in parte da politici.
Le reazioni dei partiti
Se sarà questa la linea seguita dell’ex presidente della BCE, il Movimento 5 Stelle auspica di poter conservare i propri attuali ministri. Il Partito Democratico, dal canto suo, ha espresso la necessità di un governo di lunga durata. Italia Viva, cambiando totalmente rotta rispetto alle consultazioni gestite dal presidente della Camera Fico, si è detto disponibile a qualunque soluzione e non opporrà alcun veto. Incredibile trasformismo anche per la Lega che nelle ultime ore ha scoperto un’anima europeista fino ad allora ignota e un’apertura al problema migranti che non cancella i brutti decreti sicurezza del governo Conte 1. L’unica forza politica che non ha dato il suo consenso al governo Draghi è Fratelli d’Italia. Questione di coerenza, dicono, quando la storia suggerisce una manovra politica molto scaltra e lungimirante che guarda alle prossime elezioni quando auspica di fare il grande salto.