Per stigmatizzare alcuni ingrati comportamenti dei figli verso i genitori, a Napoli si dice che un padre provvede a sfamare dieci figli mentre dieci figli non darebbero da mangiare al proprio padre. Ogni detto o proverbio ha quasi sempre un pizzico di verità. In questa storia, però, è un “genitore” che non adempie al proprio dovere. Non parliamo di reali relazioni biologiche ma del figlio di una città.
Il genitore in causa è proprio Napoli, il figlio è Pino Daniele, figlio che con la sua arte, è diventato a sua volta un padre di Napoli, o meglio, di molti napoletani.
Dal giorno in cui l’artista è scomparso, il 4 gennaio 2015, le istituzioni cittadine non hanno lesinato nel ricordare e celebrare l’uomo che ha cantato la sua terra.
O meglio, si poteva dire ciò con fierezza fino a poco fa.
A luglio, infatti, il Comune aveva annunciato che oggi (giorno sì di San Gennaro ma anche trentaquattresimo anniversario da quello storico concerto al Plebiscito) nei pressi di piazza Santa Maria la Nova e a pochi passi da civico 20 di via Francesco Saverio Gargiulo, dove Pino nacque, via Donnalbina sarebbe diventata via Pino Daniele. Ottimo, bello, atto dovuto, c’è solo un piccolo problema: oggi non ci sarà nulla di tutto ciò. L’annuncio di luglio, quindi, rimane lettera morta; a meno che non si sia deciso per una cerimonia “intima” senza comunicazione alcuna; cosa alquanto improbabile vista la linea ipercomunicativa del comune napoletano.
È credibile (perché vogliamo crederci) che prossimamente Napoli avrà ancora una volta omaggiato il suo ultimo grande artista. Ma quando succederà, non potrà dire di averlo fatto per prima nella toponomastica. Due Comuni salernitani, infatti, hanno già provveduto affinché il nome del Lazzaro felice sia stampato sulle cartine o pronunciato dai cittadini per dare delle semplici indicazioni stradali. A Baronissi da pochi giorni l’anfiteatro comunale porta il suo nome. Dicasi lo stesso per Oliveto Citra, Comune cilentano che da sabato scorso ha una piazzetta che porta quel nome con tanto di statua a grandezza naturale del cantautore. Sui social ci sono state anche delle polemiche perché qualcuno, pur riconoscendo la grandezza artistica, avrebbe voluto l’intitolazione a qualche personalità salernitana.
Difficilmente a Napoli si troverà qualcuno contrario. Eppur nulla si muove.