Proseguire l’anno scolastico in presenza evitando il più possibile la dad e assicurare un’uniformità di regole su tutto il territorio nazionale: è questa la ratio del nuovo protocollo per la quarantena nelle scuole entrato in vigore lunedì 8 novembre. Il documento con le regole anti pandemia è stato modificato in considerazione della larga copertura vaccinale e della riduzione della circolazione del virus in comunità.
Il nuovo protocollo per la quarantena nelle scuole
Le figure intorno alle quali girano le nuove disposizioni sono i dirigenti scolastici, i referenti scolastici Covid 19 (professori in servizio negli istituti) e il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl (DdP). Fermo restando la più alta competenza e il potere decisionale del DdP, le nuove procedure prevedono degli automatismi che concedono autonomia agli istituti scolastici per velocizzare le procedure. Nel caso in cui, per esempio, l’Asl sia impossibilitata a intervenire tempestivamente, il preside è autorizzato a sospendere le attività scolastiche in presenza in attesa delle decisioni del DdP. In considerazione del fatto che negli ambienti scolastici vigono le regole anti Covid generali, l’uso delle mascherine in primis, la gestione dei positivi può essere attuata attraverso un sistema di “sorveglianza con testing”.
Mappatura dei contatti
Le nuove regole anti pandemia delle scuole prevedono che, una volta riscontrato un caso di positività nella scuola, il dirigente scolastico o il referente scolastico Covid elabori una mappatura dei contatti avuti dal soggetto positivo. La tabella a corredo del documento prevede misure specifiche per ogni tipo di contatto e per ogni ordine e grado di scuola.
Per gli asili nido e scuole dell’infanzia:
- i bambini della stessa classe vanno in quarantena per 10 giorni;
- gli insegnanti della classe vaccinati o negativizzati da non più di sei mesi si sottopongono al T0 e in caso di negatività tornano a scuola;
- il personale scolastico si sottopone al tampone solo se ha svolto la sua azione a stretto contatto con il soggetto positivo;
Per le scuole primarie e secondarie:
- gli alunni della stessa classe si sottopongono al T0 e in caso di negatività rientrano a scuola;
- gli insegnanti vaccinati fanno anche loro il tampone mentre quelli non vaccinati vanno in quarantena;
- gli operatori scolastici non sono tenuti a seguire nessuna misura, se hanno prestato attività a stretto contatto con il soggetto positivo si sottopongono al tampone.
Da T0 a T5: le nuove regole anti Covid nella scuola
Abbiamo visto, dunque, che il tampone è la misura principe nella gestione dei contatti. Appena si viene a conoscenza di un caso di positività nella scuola i soggetti interessati eseguono un tampone molecolare o antigenico rapido detto T0 perché eseguito in tempo 0, ovvero il più presto possibile. Un secondo tampone viene eseguito dopo 5 giorni dal T0, il cosiddetto T5, e se il risultato è positivo bisogna restare a casa. Il rientro a scuola è subordinato non solo all’esito negativo del tampone ma anche al rilascio della relativa autorizzazione da parte del DdP. In ogni caso il dirigente scolastico e il referente scolastico Covid agiscono sempre in stretta collaborazione con il DdP dell’Asl.