(Adnkronos) – E’ stato sottoscritto all’ARAN il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’Istruzione e della Ricerca. Oltre un milione e 300mila lavoratori di scuola, università, ricerca, Afam hanno il Ccnl di lavoro rinnovato. Contratto che si riferisce al triennio 2019-2021 e che con la firma definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore. Le nuove disposizioni contrattuali – fanno sapere Cgil e Flc Cgil – entreranno in vigore già da oggi, venerdì 19 gennaio. “Un contratto ‘lumaca’ – afferma il Coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio – un lunghissimo percorso durato sei mesi, trascorsi per procedere con i controlli definitivi. Una tempistica inaccettabile per cui si rende necessario rivedere la burocrazia contrattuale, altrimenti rischiamo di essere sempre fuori tempo massimo”.
Scuola: gli obiettivi raggiunti
Sugli obbiettivi raggiunti il coordinatore della Gilda Rino Di Meglio afferma: “Da oggi comunque, le norme migliorative del contratto saranno operative, in particolare il diritto dei precari ai tre giorni di permesso retribuito. Non solo, siamo riusciti anche ad ottenere che la formazione degli insegnanti sia considerata orario di lavoro a tutti gli effetti, ponendo fine a decenni di contenzioso e sfruttamento”. “Per ultimo – conclude Di Meglio – ma non per importanza, è, per quanto riguarda la trasparenza, la possibilità in sede di contrattazione di Istituto, di conoscere i dati disaggregati della spesa”.
“Ora – fanno sapere Cgil e Flc – invieremo subito la disdetta del Ccnl appena sottoscritto al fine di avviare le trattative per il rinnovo del triennio contrattuale 2022-24 già prossimo alla scadenza. La nostra priorità assoluta sarà l’incremento degli stipendi in rapporto all’inflazione al fine di tutelare pienamente il potere d’acquisto delle retribuzioni”. “Per queste ragioni – concludono – il Governo dovrà fare la sua parte, incrementando le risorse previste dalla legge di Bilancio 2024, rispondendo così alla condizione salariale dei lavoratori e alle lavoratrici della conoscenza”.
“Impossibile sottoscrivere un accordo che peggiora le condizioni di lavoro del personale della scuola e che indebolisce la scuola dell’autonomia e la comunità educante”, ha affermato dal canto suo il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, al termine della riunione all’Aran. “Non un capriccio ma una decisione presa tutti insieme. Questa scelta è il risultato di un percorso lungo e condiviso dai nostri organi statutari, dai nostri iscritti e da coloro che hanno partecipato alle nostre assemblee”. “Siamo profondamente convinti delle ragioni che hanno portato alla non firma – sottolinea il Segretario -. La mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali, restano le principali criticità”.
Questo importante risultato, che si è potuto raggiungere anche grazie allo stanziamento aggiuntivo di 300 mln di euro, consente di riconoscere al personale della scuola degli incrementi retributivi mensili: 124 euro per il personale docente, 96 euro per il personale ATA e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA). “È un passo concreto di una politica di valorizzazione del personale della scuola, che vogliamo fortemente e che sarà ulteriormente incrementata grazie al recente stanziamento nella legge di bilancio 2024 di importanti risorse da destinare al rinnovo del CCNL scuola 2022/2024”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)