L’anno scolastico degli studenti italiani deve proseguire il più possibile in presenza. Dopo i casi scoppiati in concomitanza con la ripresa delle lezioni considerando l’avanzamento della campagna vaccinare e la riduzione della circolazione del virus, i ministeri di Salute e Istruzione, Istituto superiore di Sanità e rappresentanti delle Regioni hanno abbozzato le prime ‘Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico’. Le nuove regole per la gestione dei contagi da Covid nella scuola fanno affidamento sui test antigenici più che sulla quarantena. Vediamo in che modo.
Le nuove regole Covid per la scuola
Partiamo dai casi di contagio tra gli studenti:
- nella scuola dell’infanzia, se in una classe si verifica un caso di positività, tutta la classe va in quarantena per 10 giorni. Vanno in quarantena anche gli educatori e tutti gli operatori. La quarantena dura 10 giorni o 7 per chi è vaccinato da almeno 14 giorni. Per poter tornare a scuola bisogna sottoporsi a un tampone. Stesso discorso vale per i professori che hanno operato nella classe col caso positivo. Dovranno andare in quarantena solo se non sono vaccinati o non si sono negativizzati negli ultimi sei mesi;
- alle scuole primarie e secondarie, nelle classi in cui si verifica un caso di contagio da Covid gli studenti non andranno in quarantena ma si sottoporranno a un test antigenico o molecolare. La quarantena sarà obbligatoria se i casi di positività sono tre. Le stesse regole valgono anche per gli insegnanti che hanno svolto la loro lezione nella classe in questione.
Le regole per i contagi tra gli insegnati
Nel caso in cui il contagio si verifichi tra gli educatori o gli operatori:
- l’obbligo della quarantena di 10 giorni scatta per tutte le classi nelle quali ha operato l’educatore e per gli educatori che hanno lavorato in compresenza col soggetto positivo solo se non sono vaccinati o non si sono negativizzati negli ultimi sei mesi;
- per coloro che, invece, sono vaccinati o si sono negativizzati negli ultimi sei mesi non è prevista alcuna quarantena ma solo un tampone di controllo. Per gli operatori che hanno svolto attività di intersezione con il gruppo nel quale si è verificato il caso di contagio non è previsto alcun provvedimento sanitario.
Il ruolo dei presidi
I dirigenti scolastici sono autorizzati a sospendere l’attività didattica del gruppo interessato non appena venuti a conoscenza di un caso accertato di positività e a comunicare l’avvio delle procedure previste dal Dipartimento di prevenzione. I soggetti interessati sono tutti coloro che siano stati a contatto con un caso Covid accertato nelle 48 precedenti l’insorgenza dei sintomi o il risultato del tampone. Al fine di affrontare al meglio queste prime fasi, il ministero della Salute ha intenzione di inserire nelle norme anti pandemia nella scuola una serie di automatismi che velocizzino l’operato di dirigenti scolastici, referenti Covid e Dipartimento di prevenzione.
In copertina foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay