“Una vera e propria rivoluzione, una modernizzazione del sistema che era doverosa e attesa” l’ha definita così, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la nuova procedura, interamente telematica, per presentare la domanda di supplenza nelle scuole italiane. Le vecchie graduatorie docenti italiani, le Graduatorie a Esaurimento (GAE), sono ormai esaurite e c’è bisogno di nuovi insegnanti per ricoprire le cattedre rimaste scoperte soprattutto al Nord. La situazione delle supplenze nella scuola in Italia rischia, però, di innescare una nuova guerra tra poveri.
Come presentare la domanda per le supplenze nelle scuole
Dopo le rituali immissioni in ruolo, per il prossimo anno scolastico, si procederà alla nomina dei supplenti annuali, che staranno in carica fino al 31 agosto, e quindi a quelli fino al 30 giugno. Per quest’ultima categoria si attingerà, dunque, alle Graduatorie Provinciali Supplenze che saranno a loro volta divise in due fasce: la prima accoglierà docenti abilitati all’insegnamento, la seconda docenti provvisti unicamente dei titoli per insegnare, senza abilitazione (o con abilitazione su classi di concorso diverse da quella scelta) e coloro che precedentemente erano nelle graduatorie in terza fascia. L’insegnamento di sostegno avrà graduatorie differenziate. Anche in questo caso, ci saranno due fasce: alla prima fasciasi potranno iscrivere i docenti provvisti di specializzazione all’insegnamento di sostegno, alla seconda coloro che hanno maturato tre anni di insegnamento in questa sezione. L’iscrizione nelle GPS è valida per più classi di concorso ma in un’unica provincia. Parallelamente è possibile iscriversi nelle graduatorie di istituto per un totale di 20 istituti.
La polemica sui laureandi
Nelle scuole primarie e dell’infanzia alle graduatorie, in seconda fascia, saranno ammessi anche coloro che sono iscritti al terzo, quarto o quinto anno di università, alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria. In parole semplici, potranno insegnare anche docenti non laureati. La disposizione ha prontamente scatenato le reazioni dei sindacati che hanno rivendicato la precedenza ai precari storici e lanciato l’allarme per una didattica che in questo modo sarà più scadente. Nella stessa fascia, cioè, insieme ai laureandi, si troveranno anche i diplomati al magistrale entro il 2002, quelli il cui titolo è abilitante all’insegnamento nelle scuole primarie e dell’infanzia, e che in questi anni sono stati inseriti nelle GAE ma che le riforme successive hanno condannato a rimanere eterni precari.
La situazione delle supplenze nella scuola in Italia
Da quando sono stati aperti i termini per presentare le domande di supplenza, ben 21 mila sono pervenute alle 12 province della Lombardia dove si registra il maggior numero di cattedre vacanti. La regione con meno cattedre disponibili invece è la Sicilia. Grande esodo, dunque, da Sud a Nord, di aspiranti insegnanti che cercano in questa carenza una chance in più per diventare effettivi nel mondo della scuola.
Immagine di copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay