Si inaugura al Museo Diocesano di Brescia “Sculture dall’invisibile”, la mostra che – fino al 18 luglio – presenta le opere che hanno preso forma nell’ambito del corso di scultura “I passi dell’arte”, dedicato a persone non vedenti e ipovedenti. Un originale allestimento, curato da Andrea Gentili e Dario Pasotti, docenti LABA (corso di Scenografia), offrirà al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza sinestetica e multisensoriale.
Sculture, un corso
Il corso, realizzato in via sperimentale nel settembre del 2020 dalla Scuola di Arte Sacra di Firenze, a luglio troverà una nuova estensione didattica anche a Brescia, all’interno dei corsi LABA. Nato nella volontà di creare momenti di formazione senza frontiere e senza barriere che avessero la forza di lanciare il messaggio che l’arte è patrimonio di tutti e tutti possono avere l’occasione di vivere l’arte da protagonisti, il corso ha fornito strumenti metodologici per la comprensione e lo studio dell’anatomia del volto.
Condotto per la parte teorica da Massimo Gulisano, ordinario di Anatomia umana all’Università di Firenze, e da Fernando Cidoncha, artista, docente di scultura e oggi vicedirettore della Scuola di Arte Sacra, al corso hanno preso parte una pluralità di docenti e tredici studenti.
Esercitazioni
Le esercitazioni pratiche sul singolo elemento del volto hanno permesso di verificare il grado di apprendimento della forma attraverso la percezione aptica e il grado di restituzione dell’immagine mentale in rappresentazione plastica. L’elaborato finale di modellazione rafforzato i meccanismi di appropriazione e ricostruzione della composizione.
I lavori esposti nella mostra “Sculture dall’invisibile”, vogliono testimoniare la possibilità di veicolare messaggi forti e chiari: la disabilità non è un mondo a parte, ma è una parte del mondo; l’arte è un diritto di cittadinanza che va esteso al massimo e con ogni mezzo; la formazione necessita di un approccio nuovo capace di cogliere il talento al di là delle diverse abilità.
Questa esperienza, come tutte le dinamiche sperimentali, si è conclusa lasciando un’eredità che la Fondazione per l’arte sacra contemporanea, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti LABA, ha inteso cogliere lanciando una sfida più ambiziosa: ragionare su percorsi formativi di scultura per giovani non vedenti.
Appuntamenti
Accademia di Belle Arti LABA, Istituto Vantini e Scuola di Arte Sacra di Firenze hanno così intrapreso una collaborazione per creare percorsi di formazione artistica per vedenti e ipovedenti. Primo appuntamento in programma per i prossimi 8, 9 e 10 luglio nelle aule dell’Accademia di Belle Arti LABA dove si svolgerà un workshop che introdurrà all’arte della scultura tramite il materiale della creta e, per la prima volta, il marmo di Botticino, pietra storica della provincia di Brescia. Durante il workshop sarà tenuta anche una visita esperienziale al Museo di Botticino.
Gli organizzatori
“Il nostro convincimento è che non vi sono ostacoli o tabù che non possano essere affrontati con intelligenza, competenza e rispetto” osservano Lucia Tanti direttrice della Scuola di Arte Sacra di Firenze e Marcello Menni direttore LABA. “L’esperienza di Firenze ha colto nel segno perché ha aperto un capitolo nuovo che ci permette di fare un passo avanti: ipotizzare percorsi di formazione professionale strutturati e organizzati per dare voce al talento di giovani non vedenti e ipovedenti che sentono di poter essere scultori.
Questa mostra rappresenta quindi un vero spartiacque tra una esperienza sperimentale, che è patrimonio di tutti e che ha dato i suoi frutti, e una sfida formativa nuova che ci sentiamo di lanciare a chiunque si occupi di arte e formazione. Il tutto a Brescia, prossima capitale della cultura 2023 insieme a Bergamo, proprio perché da Brescia si ponga il tema che l’arte è un insopprimibile diritto di cittadinanza e che nessun percorso formativo può essere negato a priori.
Potremmo dire di aver dato un vero contributo se da qui a qualche anno ci sarà un corso di studi pensato per giovani scultori non vedenti o ipovedenti: è questo il progetto che abbiamo in testa per il futuro e che idealmente inizia oggi”.
Anche Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano di Brescia, esprime soddisfazione per questo importante progetto: “Questa iniziativa vede il Museo Diocesano di Brescia pronto ad accogliere e rilanciare l’arte come espressione autentica di tutto ciò che dal profondamente umano è in cerca dell’oltre. La mostra che inauguriamo va esattamente in questa direzione, con sculture di artisti che hanno saputo andare oltre i limiti fisici, per raggiungere qualità che sanno parlare ed emozionare”.
Sculture: parole e parole
Come ribadisce anche Lara Vianelli, direttrice del C.F.P Vantini: “La Scuola Vantini affonda le sue radici nel 1839, quando l’architetto Rodolfo Vantini fondò la Scuola di disegno per la formazione degli scalpellini. Da allora l’arte e la scultura sono state una componente fondamentale del nostro percorso formativo e nell’attività che si sviluppa nel nostro meraviglioso laboratorio di scultura ritroviamo le nostre radici e la nostra ragione d’essere. L’incontro con la LABA e la Scuola di Arte Sacra di Firenze, che ci ha portato a ideare un workshop di scultura per non vedenti, rappresenta per noi un’occasione straordinaria per scoprire un modo nuovo di apprendere e di insegnare, di scolpire e di vedere. Imparare a scolpire facendo emergere sentimenti e sensazioni rappresenta nel contempo anche per i nostri docenti una singolare ed unica nuova prospettiva di insegnamento e di crescita professionale”.