All’interno del lancio dal Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral in Florida del MiniLab 1.0, era presente anche l’interessante esperimento scientifico ReADI-SP ovvero il protagonista della nostra storia di oggi.
L’esperimento ReADI-SP tramite le parole di Vito Grassi, AD di Graded
Possono spazio e basket avere un punto d’interesse in comune? La risposta è sorprendentemente positiva. La Napoli Basket, infatti, ha guardo con grande interesse a questo importante esperimento spaziale. La domanda sorge spontanea: perché?
La risposta arriva da uno dei protagonista di ReADI-SP ovvero Vito Grassi, amministratore delegato di Graded Spa, Energy Service Company (ESCo) con sede a Napoli specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche sostenibili, innovative e ad alta efficienza per Amministrazioni Pubbliche, settore industriale, ospedaliero, universitario, aerospazio e agroindustria.
Partiamo mettendo un punto di partenza alla storia di oggi: cos’è il progetto ReADI-SP?
ReADI Second Phase è la seconda fase dell’esperimento ReADI First Phase, lanciato in orbita nel 2021 per studiare in condizioni di microgravità protocolli medici innovativi per la prevenzione dell’osteoporosi, patologia molto comune sulla Terra ma anche tra gli astronauti. Curato dal team di scienziati del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinato dal Professor Geppino Falco, l’esperimento è contenuto nel mini laboratorio MiniLab 1.0 ideato e sviluppato dalla società ALI S.p.A. del Gruppo Space Factory. Alle attività di ricerca partecipano anche il centro di Biologia e Genetica Molecolare BioGeM e la società Erbagil.
Una domanda sorge poi spontanea: perché una squadra di basket (la Gevi Napoli Basket) decide di interessarsi a ReADI-SP?
La società Napoli Basket, di cui Graded è main sponsor, ha mostrato interesse ai risultati dell’esperimento per le sue potenziali applicazioni in ambito sportivo: i risultati della sperimentazione potrebbero essere utilizzati in futuro, ad esempio, per il rafforzamento della struttura ossea e la longevità degli atleti. E’ un progetto sicuramente ambizioso ed affascinante che vuole ‘volare’ alto perché punta a collegare nello spazio sport, tempo libero, salute e ricerca scientifica.
In che modo Graded entra in gioco in questo esperimento?
Per cominciare, è d’obbligo una premessa: da alcuni anni Graded ha allargato il perimetro dei propri servizi al mercato aerospaziale, siglando nel 2020 un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana per il supporto-tecnico logistico al Broglio Space Center in Kenya, cui ha fatto seguito una commessa per la manutenzione del centro di ricerche Cira di Capua ed un’altra di costruzione ex novo di un prototipo di impianto integrato di prova per la propulsione spaziale a razzo, denominato HYPROB-IMP, sempre a Capua.
Quanto allo specifico esperimento ReADI-SP, Graded è socio azionista al 10% della Space Factory srl, ovvero la società che detiene i diritti sul brevetto del Minilab, il laboratorio in miniatura che ha già ospitato vari esperimenti in microgravità sulla ISS (l’International Space Station).
La società Space Factory, nel cui Cda siede come membro anche un nostro rappresentante, insieme alla controllata ALI Spa e ai suoi partner commerciali del gruppo, ha ‘ingegnerizzato’ il Minilab per ospitare l’esperimento e ha curato la logistica ai fini del suo lancio e stazionamento presso la ISS.
Graded segue con molto interesse non solo questa, ma tutte le attività della Space Factory e sta diventando sempre più parte attiva nelle scelte strategiche e tecnologiche che si stanno sviluppando in questa importante realtà del settore aerospaziale della Campania.
Come andrà avanti questo esperimento nel futuro?
Il prossimo step per l’esperimento READI SP, una volta rientrato sulla Terra (oggi è già felicemente rientrato), sarà sicuramente quello di svolgere una analisi molecolare delle cellule in laboratorio, verificando così l’esito dell’importante studio in corso sul trattamento preventivo della osteoporosi per i soggetti esposti a microgravità prolungata e, nell’insieme, anche gli altri soggetti che sono affetti da tale patologia.
Seguirà sicuramente una pubblicazione sugli esiti dell’esperimento e l’individuazione di eventuali altri step necessari. Tra l’altro, per il 2024 il Gruppo Space Factory ha già in programma ulteriori due lanci in orbita, di cui un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale contenuto nel MiniLab 2.0, evoluzione del modello attuale che permetterà il suo controllo e gestione da remoto, previsto a novembre (SPACE SLIME) e del microsatellite IREOS 0, previsto a dicembre.
In particolare, IREOS 0 è il primo dimostratore di volo orbitale della missione IRENESAT-ORBITAL, il microsatellite proprietario con capacità di rientro autonomo e controllato dallo Spazio che dal 2025 effettuerà il primo servizio commerciale di esperimenti scientifici in condizioni di microgravità. Insomma ci sono tanti progetti in cantiere e Graded continuerà a seguirli con grande interesse.