Ricercatori e medici del Regno Unito lanciano l’allarme.
La malattia senza nome causa mal di testa, dolori muscolari, stanchezza e febbri ricorrenti, sintomi simili alla malattia di Lyme. I ricercatori presso il laboratorio di sanità pubblica a Wiltshire hanno scoperto un numero limitato di zecche in tutta l’Inghilterra meridionale che trasportano i batteri della Borrelia miyamotoi, che diffonde la malattia.
Mentre in Gran Bretagna non sono confermati casi della malattia, negli Stati Uniti ha già colpito decine di persone. Scienziati e medici sono preoccupati dalla mancanza di effetto degli antibiotici che hanno sulla malattia, così come per un apparente somiglianza di sintomi con altre sarebbero confuse insieme e credute simili.
Intanto anche alcuni ricercatori della “School of Public Health and Medicine” dell’Università di Yale hanno riferito sulla presenza di questa nuova infezione trasmessa da zecche negli Stati Uniti. E’ stata chiamata in causa come agente eziologico una nuova Borrelia, classificata come miyamotoi, scoperta in Giappone nel 1995 ed associata ad un caso di infezione nell’uomo, avvenuta in Russia nel 2011.
E’ noto che le zecche del genere Ixodes servono da vettori di Borrelia burgdorferi, l’agente della malattia di Lyme. A livello globale, appare però evidente che queste zecche sono portatrici anche di B. miyamotoi, una spirocheta (cioè Borrelia) che dovrebbe essere classificata nel gruppo delle Borrelie della febbre recidivante. Anche se l’esposizione degli esseri umani a B. miyamotoi è, a seguito di queste esperienze, altamente probabile, sussistono ancora dati troppo limitati per affermare con certezza che una determinata malattia sia attribuibile ad essa. È probabile però che B. miyamotoi costituisca effettivamente una causa sottostimata di malattia, specialmente in luoghi dove la malattia di Lyme è endemica. Il trattamento instaurato per le infezioni da B. burgdorferi essendo ugualmente efficace per entrambe le forme, e quindi anche per la miyamotoi potrebbe negli anni aver nascosto quella di più recente evidenziazione.
Uno studio pubblicato New England Journal of Medicine mette in evidenza che l’esame del liquor cerebro-spinale ha mostrato tale Borrelia alla microscopia diretta, insieme alla positività della PCR per tale batterio. Anche se i postulati di Koch non apparivano rispettati alla lettera, ciò non di meno i sanitari persuasi che la sintomatologia presentata dalla paziente fosse attribuibile al predetto nuovo microrganismo hanno sottoposto la paziente ad un trattamento antibiotico con drammatica remissione della sintomatologia.