Le celebrazioni per i 110 anni dalla nascita della Repubblica di Cina sono state l’occasione adatta per Xi Jinping per annunciare la riunificazione con Taiwan. Un proposito che il presidente cinese non ha mai nascosto, anzi, ma portato avanti in nome di quel mito della Cina riunita a lui tanto caro. Taiwan è tutt’altro che favorevole e in questo scontro, al momento non ancora armato, il mondo prende posizione.
Lo scontro tra la Cina e Taiwan
Pechino ha assicurato che la riunificazione di Taiwan alla Cina avverrà con mezzi pacifici secondo il modello di un Paese, due sistemi. Taipei, da parte sua, ha fatto sapere che un cambiamento del genere dovrebbe essere deciso dal popolo. Mentre le schermaglie diplomatiche si facevano più vivaci, agli inizi del mese di ottobre, per cinque giorni, i cieli di Taiwan sono stati solcati da ben 150 aerei da combattimento cinesi. Secondo il ministro della Difesa taiwanese, Chiu Kuo-cheng, entro il 2025 Pechino sarà in grado di mettere in atto un’invasione dell’isola su vasta scala.
La posizione di Stati Uniti e Unione europea
La crescente pressione militare da parte della Cina su Taiwan non ha lasciato indifferenti gli Stati Uniti. Il presidente Biden, che ha incontrato Jinping il mese scorso, ha ricordato l’accordo tra Cina e America. Il Taiwan Relations Act prevede il riconoscimento solo alla Cina e non a Taiwan e al tempo stesso stabilisce la possibilità per gli USA di fornire armi a difesa dell’isola nel caso in cui essa si debba difendere dalla Cina. Non finisce qui: mentre la Cina festeggiava il suo cinquantesimo anniversario dell’ingresso nell’Onu, la diplomazia americana allacciava relazioni diplomatiche con Taiwan per consentirle di partecipare alle Nazioni Unite e ad altri consessi internazionali. La prossima settimana, inoltre, una delegazione del Parlamento europeo sarà in visita a Taiwan.
Unica Cina
La Cina non ha mancato di manifestare il suo disappunto per le azioni svolte da Usa e Ue. Per Jinping, Taiwan non ha nessun diritto di prendere parte all’Onu poiché non è uno Stato sovrano. Quanto alla visita della delegazione Ue, la rappresentanza cinese a Bruxelles ha ribadito come qualunque relazione con Taiwan rappresenta una violazione del “principio ‘Unica Cina’ che è una norma universalmente riconosciuta nelle relazioni internazionali e ha un consenso internazionale“.
Xi Jinping ha ribadito che la riunificazione di Taiwan è una questione interna per la quale non ammetterà ingerenze dall’esterno. “Nessuno dovrebbe sottovalutare la determinazione e la forte capacità del popolo cinese di difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale” ha precisato il presidente. “Chi dimentica il passato, tradisce la madrepatria e cerca di dividere il Paese non farà una bella fine” ha affermato concludendo che “il compito storico della completa riunificazione della madrepatria deve essere realizzato e sarà sicuramente realizzato“.
In copertina foto di Yonghoon JANG da Pixabay