Non solo tasting gastronomici, danze e performance musicali nella giornata di festeggiamenti: la Turchia ha sfilato sul Decumano in difesa dei più piccoli, e lo ha fatto attraverso i bambini stessi che si sono fatti portavoce di un messaggio importante, come spiega Esra Ekmekçi direttrice di dDf – agenzia che ha curato la realizzazione del Padiglione Turco e che ne segue l’organizzazione: “In Expo abbiamo avuto due delegazioni, una istituzionale, l’altra quella dei bambini, che sono il nostro futuro”.
E continua “Ciascuno dei 30 bambini del corteo che ha attraversato Expo ha portato con se un palloncino rosso di Save the Children, simbolo della lotta dell’organizzazione contro la malnutrizione e la mortalità infantile: la Turchia è davvero fiera di questa parternship a conferma della capacità che il nostro Paese ha di racchiudere in un gesto la moltitudine di popoli, l’integrazione delle culture e la ricchezza che ne deriva”.
Di più, la collaborazione tra Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e promuovere i diritti e la Turchia non è solo simbolicamente espressa attraverso dei palloncini. Per un mese all’interno del Padiglione Turchia sarà presente un’urna dedicata alla raccolta fondi da destinare ai progetti di Save the Children.
Una sinergia che ancora una volta muove la Turchia nella direzione del “domani”, forte di una cultura millenaria che l’ha vista ponte tra le culture d’Oriente e d’Occidente, il Paese è oggi protagonista di quel cambiamonete suggerito da Expo attraverso il claim “Nutrire il Pianeta. Energie per la vita“.