Lo sciopero dei benzinai 2023, alla fine, è realtà. Saranno 48 ore dove le pompe di benzina italiana (sia in città che nelle stazioni di servizio) “chiuderanno” i rubinetti. Questo sciopero sarà ancora più “pesante” dei precedenti visto che riguarderà anche i self service.
Quando ci sarà lo sciopero dei benzinai 2023?
Già da ora oppure da domani? Questa la domanda che tutti i guidatori italiani si sono posti. Quando inizia questo sciopero di due giorni? Le 48 ore di “agitazione” sono scattate a partire proprio da ora ovvero dalle ore 19 del 24 Gennaio e si concluderanno il 26 Gennaio sempre alle ore 19. Pompe di benzina, stazioni di servizio e Self Service saranno chiuse rendendo, quindi, impossibile per tutti gli italiani fare rifornimento. Le sigle sindacali, però, parlano di “servizi minimi essenziali” ma a sciopero praticamente iniziato non si hanno confermo sul fatto che almeno parte degli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere saranno aperti.
Corsa al rifornimento?
I consigli prima dell’inizio degli scioperi sono stati molti. Tra tutti quello di fare rifornimento quanto più a ridosso possibile della famigerata “Ora X”. Ad azione, però, corrisponde conseguenza che risulta essere quella di code molto corpose vicino alle pompe di benzina italiane. Una situazione che vede “colpiti” tutti i guidatori italiani che per due giorni non potranno fare rifornimento e dovranno guidare con molta più parsimonia. Per i guidatori in possesso, invece, di veicoli ibridi il consiglio per i prossimi due giorni e di utilizzare il più possibile la parte “elettrica” del vostro motore invece che quella termica.
Perché c’è lo sciopero dei benzinai?
Lo sciopero nasce dall’approvazione da parte del Governo del discusso decreto Trasparenza (in vigore dallo scorso 15 gennaio). La norma prevede l’obbligo di mostrare al pubblico quelli che sono i prezzi medi nazionali e di vendita dei carburanti nelle stazioni. Il motivo? Cercare di evitare le tanto famose speculazioni sui prezzi dei carburanti.
Ribellione e conferma dello sciopero
La conferma dello sciopero arriva con le sigle sindacali sul piede di guerra e il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo dichiara:
È infatti evidentemente giusto che i prezzi di vendita di qualsiasi prodotto siano esposti chiaramente al pubblico. Quelli dei carburanti sono persino visibili dalla strada e sono pubblicati dal sito ministeriale che consente agli automobilisti pure di capire quale impianto pratica i prezzi più bassi in un percorso stradale determinato. Questa si chiama trasparenza. Pretendere che un esercente qualsiasi esponga i prezzi praticati da altri è letteralmente folle, anche perché spingerebbe verso l’alto i prezzi di chi ora si mantiene sotto media. Se si chiede come evitare lo sciopero dei benzinai, il Governo faccia il Governo, non come accontentare i benzinai con “sconti” sulle multe continuando a lasciare intendere che chi viola le leggi sono loro