«Possiamo confermarlo: abbiamo una missione in orbita intorno a Marte». Con queste parole Jan Woerner direttore generale dell’ESA ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta al centro ESOC di Darmstadt, dopoun’intensa nottata dedicata all’analisi dei dati raccolti durante l’inserzione in orbita del Trace Gas Orbiter. Il numero uno dell’ESA, ha risposto alle numerose domande dei giornalisti riguardanti le sorti dell’ Entry Descent Module (EDM)Schiaparelli.
«Quello di EDM– sottolinea Woerner – è un test di atterraggio che ci ha fornito informazioni per poter condurre al meglio la prossima fase della missione ExoMars 2020 che porterà su Marte un rover con tecnologia europea. Abbiamo i dati, il test è andato a buon fine e mi ritengo soddisfatto».
Schiaparelli
I dettagli sui sei minuti di discesa di Schiaparelli sono stati forniti da Andrea Accomazzo, direttore della divisione per le missioni planetarie dell’ESA: «Abbiamo i dati registrati dal modulo al momento dell’entrata nell’atmosfera marziana fino a circa 50 secondi prima dell’impatto: lo scudo termico e il radar di terrahanno funzionato tutto è andato come previsto fino al distacco del paracadute. Anche i retrorazzi si sono accesi, ma non abbiamo ancora dettagli a sufficienza per poter dire che hanno funzionato in modo nominale. Confido che riusciremo a ricostruire cosa è successo negli ultimi secondi di discesa in modo da poter avere il quadro completo dell’accaduto. Dal punto di vista ingegneristico, queste informazioni sono ciò che volevamo».
Tanti dati importanti
«Per la quantità e qualità di dati che stiamo ricevendo – commenta il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston– ExoMars è una missione riuscita. L’Europa ha un suo satellite nell’orbita di Marte. Il Trace Gas Orbiter è perfettamente in orbita e operativo, e quindi in grado di monitorare e trasmetterci i dati sulla composizione dell’atmosfera marziana; il lander Schiaparelli, che era un test, a quanto sembra ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l’apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l’accensione dei razzi di frenata. Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando.
«Complessivamente siamo incoraggiati – conclude – a proseguire il lavoro per ExoMars 2020, uno degli argomenti fondamentali della prossima ministeriale dell’ESA che si terrà a Lucerca i primi di dicembre».
Il team della missione ha in programma altre finestre d’ascolto per Schiaparelli da effettuare con le altre sonde in orbita intorno a Marte e con il Giant Metrowave Radio Telescope anche se è probabile che vengano ridotte nelle prossime ore. I prossimi giorni saranno fondamentali per fare chiarezza sulle dinamiche della discesa del modulo che verranno riscostruite sulla base dei dati ottenuti dalla telemetria.