Il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale riprende le attività e presenta Scena aperta (3 luglio – 1° agosto) al Maschio Angioino, rassegna teatrale a cura del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, diretto da Roberto Andò, in collaborazione col Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo.
Scena aperta è l’invito che il Teatro Nazionale e il Comune di Napoli rivolgono alla città che ama il teatro. La rassegna è organizzata dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale d’intesa col Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo, in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival -Napoli Teatro Festival Italia.
Dopo la lunga e drammatica interruzione della programmazione teatrale a causa dell’emergenza coronavirus, il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale,diretto da RobertoAndò, annuncia la ripresa delle sue attività con Scena aperta: un ciclo di 5 spettacoli che dal 3 luglio al 1° agosto saranno rappresentati nel cortile del Maschio Angioino, nei pressi di piazza Municipio.
«Ci accingiamo alla riapertura delle attività dello Stabile – dichiara il direttore Roberto Andò – convinti che sia prioritario proteggere il lavoro di artisti e compagnie che erano sul punto di debuttare al momento del decreto governativo che ha chiuso l’attività del teatro. Abbiamo scelto di ripartire da un luogo-simbolo di Napoli come il Maschio Angioino, ubicato di fronte al Teatro Mercadante, e di utilizzare il suo cortile all’aperto per garantire al pubblico quella condizione di massima sicurezza in grado di ristabilire la relazione tra la scena e la platea».
«Abbiamo lavorato instancabilmente alla riapertura dei nostri siti monumentali, in primis il Maschio Angioino, museo civico della città e location privilegiata degli spettacoli estivi. L’esigenza dello Stabile di riaprire, con le nuove modalità dettate dall’emergenza coronavirus, ha incontrato quella dell’assessorato di ripartire dalla cultura creando socialità. I prezzi popolari e l’altissima qualità della proposta ci entusiasmano e ci danno la certezza di una risposta positiva da parte del pubblico. È solo l’inizio della ripartenza. Stiamo lavorando affinché, dopo la meravigliosa collaborazione con lo Stabile, il Maschio Angioino si confermi ‘scena aperta’ anche per altre realtà produttive culturali della città» dichiara l’assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo.
«I titoli che presenteremo – continua il direttore Roberto Andò – sono tra quelli del cartellone ordinario dello Stabile che erano quasi pronti al loro debutto in stagione. Si tratta di La chunga di Mario Vargas Llosacon la regia di Pappi Corsicato, ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta con la regia di Massimo Luconi, e Week-enddi Annibale Ruccello con la regiaEnrico Maria Lamanna. Insieme a questi presenteremo un progetto speciale realizzato in collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, al cui centro c’è la scuola di teatro dello Stabile e due personalità artistiche come Mimmo Borrelli e Renato Carpentieri, con Claudio Di Palma, docente e coordinatore della Scuola. Il primo lavoro vede protagonisti i giovani attori della Scuola, capitanati da Renato Carpentieri, nello spettacolo Pastiche N°0 di pas/ssaggi, rivista di teatro dal vivo, a cura dello stesso Carpentieri e Claudio Di Palma. Il secondo lavoro è un’inedita, esclusiva lezione-spettacolo di e con Mimmo Borrelli alle prese con il suo ‘Nzularchia».
Scena aperta è l’invito che il Teatro Nazionale con il Comune di Napoli rivolgono alla città che ama il teatro. La comunità degli spettatori è convocata in una cornice di straordinaria bellezza e di facile raggiungimento, nelle condizioni di massima sicurezza: il grande cortile di Castel Nuovo che ospiterà una platea di 200 spettatori a sera.
I cinque titoli del programma andranno in scena tra il 3 luglio e il 1° agosto secondo il seguente calendario:
3, 4 e 5 luglio, inaugura la rassegna il debutto in prima nazionale dello spettacolo La chunga di Mario Vargas Llosa nella traduzione di Ernesto Franco, con la regia, le scene e i costumi di Pappi Corsicato, interpretato da Cristina Donadio, Francesco Di Leva, Irene Petris, Simone Borrelli, Antonio Gargiulo, Daniele Orlando; le luci sono di Luigi Biondi, le coreografie di Micaela Castaldo; regista collaboratrice Paola Rota; la produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. Fra i testi teatrali scritti da Mario Vargas Llosa, La chunga – portato in scena per la prima volta a Lima nel 1985 – è stato quello più rappresentato: quasi mai nel corso degli anni è mancato un palcoscenico, in qualche angolo del mondo, dove lo si recitasse. Pappi Corsicato propone la sua versione spostando l’ambientazione da Piura al porto di Napoli.
9, 10 e 11 luglio l’inedita, esclusiva lezione-spettacolo di un grande protagonista del teatro e della drammaturgia italiana contemporanea qual è Mimmo Borrelli, in scena con ’Nzularchia, in lettura e in corpo, con le musiche dal vivo di Antonio Della Ragione. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia. A distanza di quindici anni dal Premio Riccione 2005 e dal suo debutto al Teatro Mercadante, questo testo-cult di Mimmo Borrelli viene riproposto in una forma del tutto particolare, come lo stesso autore spiega: «La prima verifica di un mio testo consiste in una lettura che di solito concedo a pochi intimissimi e fedeli amici. Una lettura in cui spiego prima le ingarbugliate trame dell’eventuale agone scenico e poi mi ci immergo interpretandone e chiarendo le dinamiche di tutti i personaggi». «Per questa occasione – continua Borrelli – ho ritenuto opportuno allargare l’egoismo di questo piacevole espediente al pubblico per cercare di approfondire ancor più incisivamente il rapporto amniotico che intercorre tra le acque in rivoli dell’artificio e le maree lunari della realtà. Tenendo conto di un pubblico più vasto, della lucidità interpretativa dell’entrare e uscire dalla trance interpretativa ed anche di un testo però che è già stato messo in scena».
16, 17 e 18 luglio andrà in scena in prima nazionale ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta, da Un coup de foudre di Léon Xanrof e Antony Mars, regia e scene di MassimoLuconi, con Gigi Savoia, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Anna Carla Broegg, Carlo Caracciolo, Antonello Cossia, Gino De Luca, Antonella Stefanucci, Dalal Suleiman. I costumi sono di Aurora Damanti, le musiche di Paolo Coletta, assistente alla regia Lucia Rocco. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. «In questo testo dai ritmi comici irresistibili – sottolinea il regista – dove tutti i personaggi si muovono in un ingranaggio scenico perfetto, c’è una “apertura” verso un’interpretazione non codificata e ancora completamente da scoprire, che delinea un’assonanza con una comicità basata sull’assurdo, sull’iterazione e sul nonsense che ricorda per certi aspetti il cabaret e i meccanismi del teatro di Feydeau, e quelli tipici del teatro dell’assurdo di Boris Vian».
24, 25 e 26 luglio andrà in scena lo spettacolo Pastiche N°0 di pas/ssaggi, rivista di teatro dal vivo, a cura di Renato Carpentieri e Claudio Di Palma, con Renato Carpentieri e gli allievi della Scuola: Pasquale Aprile, Francesca Cercola, Chiara Cucca, Miriam Della Corte, Matteo De Luca, Valentina Di Leva, Manuel Di Martino, Enrico Disegni, Antonio Elia, Giulia Ercolini, Eleonora Fardella, Angelica Greco, Valentina Martiniello, Simone Miglietta, Gianluigi Montagnaro, Giovanni Nardone, Giulia Piscitelli, Federico Siano, Salvatore Testa, Antonio Turco; produzione Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia. «È – dichiara il regista e attore Renato Carpentieri – uno gliommero in cui si intrecciano e si agitano frammenti del teatro del Novecento, in forma di rivista, ad uso degli allievi: una linea di ricerca che vuole privilegiare la forma breve e quindi la sobrietà e la leggerezza, in un singolare montaggio. Da una parte “occorre risvegliare la memoria del teatro e ridestandola trovare un linguaggio moderno” (come diceva la Picon Vallin, studiosa di Meyerch’old), dall’altra approfittare della libertà degli inizi, che appartiene ai giovani. È un esperimento che vale la pena di fare».
30, 31 luglio e 1° agosto chiuderà la rassegnail debutto in prima nazionale di Week-end di Annibale Ruccello con la regia di Enrico Maria Lamanna, interpretato da Maria Pia Calzone, Totò Onnis, Matteo Bossoletti; le scenesono diMassimiliano Nocente, i costumi diTeresa Acone, le luci diStefano Pirandello. La produzione è delTeatro Stabile Napoli-Teatro Nazionale. Dopo Le cinque rose di Jennifer e Notturno di donna con ospiti, il regista Enrico Maria Lamanna ritorna al drammaturgo stabiese Annibale Ruccello, scomparso nel 1986, con l’allestimento di Week-end, il testo del 1983 vincitore del Premio Idi under 35, che l’autore scrisse per l’attrice Barbara Valmorin, scomparsa un anno fa. «Tutta la vicenda – annota il regista – sembra uscita dalle pagine di Patricia Highsmith, con suggestioni che rimandano al cinema thriller e horror cari all’autore. La protagonista, Ida, è un’insegnante attempata, zoppa ad una gamba, che dal sud del Paese si trasferisce nella provincia romana, la cui lingua è un dialetto strano, magico, come una cabala, e che dà voce a una sorta di esorcismo che si conclude in un profondo, doloroso delirio».