I bambini che hanno perso i propri genitori o sono rimasti separati dalle loro famiglie durante il devastante terremoto e lo tsunami di venerdì scorso devono essere urgentemente identificati e ricongiunti con i parenti sopravvissuti.
Questo l’appello di Save the Children e del suo partner locale in Indonesia, secondo cui molti bambini sono attualmente in stato di shock, soli e traumatizzati.
Più di 46.000 bambini, secondo le autorità indonesiane, hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria, mentre è stato confermato che le vittime del disastro sono più di 1.400, tra cui centinaia di bambini, e oltre 65.000 abitazioni sono andate distrutte.
Save the Children, attraverso il partner locale Yayasan Sayangi Tunas Cilik (YSTC), sta lavorando, in collaborazione con le altre agenzie, per implementare procedure che permettano di individuare i familiari dei bambini e facilitarne la riunificazione, così come per stabilire meccanismi per garantire la protezione dei minori
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, è intervenuta a Palu sin dai primi momenti successivi al terremoto e allo tsunami di venerdì 28 settembre, impegnandosi nella distribuzione di beni di prima necessità, come teli in plastica e corde per costruire rifugi temporanei, taniche e bacinelle per l’acqua, e kit igienici che comprendono sapone e prodotti per la pulizia per prevenire malattie. L’Organizzazione sta inoltre organizzando spazi sicuri per i bambini per proteggerli dal panico delle operazioni di soccorso.
Save the Children opera in Indonesia dal 1976 con una risposta umanitaria ai molti disastri naturali tra cui il recente terremoto a Lombok e lo tsunami nel giorno di Santo Stefano del 2004.