“Save the Children accoglie con favore la decisione del Tribunale Penale Internazionale di indagare sulle accuse in base alle quali il popolo Rohingya sarebbe stato forzato a fuggire dal Myanmar in Bangladesh“, ha dichiarato Michael McGrath, Direttore di Save the Children in Myanmar.
“Save the Children è fermamente convinta che, in attesa dell’istituzione di un qualsiasi processo da parte della Corte Penale Internazionale, la Comunità internazionale deve continuare con l’istituzione di un meccanismo provvisorio che raccolga prove delle violazioni del diritto internazionale e delle atrocità di massa commesse, mentre viene predisposto un qualsiasi processo della Corte penale Internazionale” prosegue McGrath.
Ad un anno di distanza dall’inizio della crisi che ha visto circa 700mila Rohingya fuggire in Bangladesh, questi crimini sono rimasti ancora impuniti e i responsabili non sono stati individuati
“Il team di Save the Children in Bangladesh ha sostenuto i bambini Rohingya sopravvissuti e le loro famiglie dall’inizio della crisi. Ha raccolto le testimonianze delle atrocità commesse in Myanmar, tra cui gli strazianti racconti di omicidi, torture e stupri sistematici”.
“Gli autori di questi crimini devono essere assicurati alla giustizia e questa decisione potrebbe essere un passo in avanti per garantire giustizia alla popolazione Rohingya” conclude McGrath.