Per proteggere i diritti dei bambini che hanno affrontato il pericoloso viaggio attraverso il Mar Mediterraneo, sono necessari profondi cambiamenti delle regole dell’UE in materia di migrazione. È questa la richiesta che Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, rivolge in occasione dell’incontro dei ministri della giustizia e degli affari interni dell’Unione Europea, che si riuniscono questa settimana per discutere delle politiche migratorie all’interno dell’UE.
L’impegno dell’Unione Europea sui migranti
Il rinnovo di Parlamento e Commissione Europea, potrebbe essere l’occasione per interrompere l’attuale situazione di stallo e concordare regole volte a condividere le responsabilità legate all’arrivo di migranti e rifugiati alle frontiere dell’Europa. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rafforzare il loro impegno per la protezione delle vite in mare e scongiurare ulteriori morti di bambini, donne e uomini in fuga dalla Libia.
Anche se sempre meno rifugiati e migranti attraversano il Mar Mediterraneo, dai dati emerge che si alzano le probabilità di morte – nel 2018, 1 persona su 14 è morta affrontando il viaggio via mare, mentre nel 2017 era 1 su 38 persone. Nel frattempo, continuano a accendersidibattiti sullo sbarco in sicurezza dei migranti, anche dei bambini.
Mentre la situazione della sicurezza in Libia peggiora giorno dopo giorno, i rifugiati e i migranti hanno poche opzioni: o rimangono intrappolati nel Paese o fuggono attraverso il Mediterraneo o il deserto nigerino. Solo una minoranza è stata evacuata e reinsediata dalle Nazioni Unite in altri paesi.
Save the Children supporta i bambini migranti e rifugiati in Italia e in Spagna: supportiamo i minori che soffrono di ansie, paure edisorientamento dopo essere stati detenuti in Libia e aver vissuto il terribile viaggio attraverso il Mediterraneo. Le vite di questi bambini e delle loro famiglie non dovrebbero essere negoziabili.
“I negoziati sul regolamento di Dublino, che disciplina l’accoglienza dei richiedenti asilo che arrivano nell’UE e per i quali ogni Stato membro è responsabile, sono stati bloccati per troppo tempo. Chiediamo al nuovo Parlamento, alla Commissione e al Consiglio di riavviare i negoziati e concordare una riforma che ponga i diritti dei bambini al primo posto. Ora è il momento per tutti gli Stati membri dell’UE di trovare una modalitàsostenibile per condividere la responsabilità dei richiedenti asilo in arrivo, garantendo un giusto equilibrio tra gli Stati in prima linea, come l’Italia e la Grecia, e stati chiave per l’accoglienza di richiedenti asilo come Germania e Svezia“ ha dichiarato Anita Bay Bundegaard, direttore e rappresentante dell’UE per Save the Children.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre proteggere la vita dei migranti e dei richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo, tra i quali ci sono molti bambini, e cooperare per garantire gli sbarchi delle persone soccorse, in maniera rapida e sicura. Save the Children sottolinea che questo dovrebbe essere fatto in modo coordinato e focalizzato sulla ricerca di una soluzione tra la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE.
“Chiediamo ai ministri europei che parteciperanno al Consiglio Giustizia e Affari interni di dimostrare che vogliono portare l’Europa fuori da questa situazione di stallo e mettere al primo posto la sicurezza e la dignità dei bambini“ ha concluso Bay Bundegaard.