“Save the Children è fortemente preoccupata per la sicurezza e il benessere di oltre un milione di bambini nelle Filippine meridionali dopo il devastante terremoto di domenica, il quinto che ha colpito la regione da ottobre” ha dichiarato Alberto Muyot, CEO di Save the Children Filippine.
“Quest’ultima scossa, di magnitudo 6,9, ha colpito domenica le città della provincia di Davao del Sur colpendo infrastrutture come strade, scuole e ospedali che erano già stati danneggiati durante i precedenti terremoti. Migliaia di famiglie sono state costrette a trascorrere la notte all’addiaccio a causa del timore delle scosse di assestamento. Molti bambini sono spaventati e confusi. Ci stiamo coordinando con il governo locale per valutare la situazione dei bambini e delle loro famiglie nell’area, in modo da poter rispondere ai loro bisogni urgenti, come fornire un riparo sicuro e del cibo” ha concluso Muyot.
“L’impatto dei precedenti terremoti, così come di quello di domenica si aggiunge alla sofferenza già sopportata dalle comunità che non si erano ancora completamente riprese. Quest’ultima scossa potrebbe prolungare il periodo di sfollamento delle famiglie e, in questi frangenti, i bambini sono i più vulnerabili” ha aggiunto Jerome Balinton, responsabile umanitario di Save the Children nelle Filippine.
Circa 4,4 milioni di persone vivono nelle città che hanno avvertito forti scosse domenica, di cui 1,37 milioni sono bambini di età pari o inferiore a 14 anni. A seguito di catastrofi naturali, i bambini sono particolarmente esposti a rischi, a causa dell’interruzione dei servizi sanitari di base, dell’accesso all’acqua potabile e dei servizi igienico-sanitari, oltre all’interruzione della frequenza scolastica.
Save the Children, l’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini e rischio e garantire loro un futuro, attualmente impegnata nel rispondere alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie colpite dal terremoto, ha inviato un team umanitario anche a Sorsogon e nel Samar settentrionale per fornire supporto a centinaia di famiglie rimaste senza una casa in seguito al tifone Kammuri (Tisoy) all’inizio di dicembre.