Save the Children ha espresso la propria profonda preoccupazione per la gestione della crisi migratoria, che vede al momento due imbarcazioni con a bordo donne e bambini “sospesi” in mare in attesa di istruzioni.
“Nelle ultime settimane, bambini e ragazzi, che pensavano di essere arrivati alla fine di estenuanti viaggi in cui hanno subito ogni tipo di violenze e vessazioni e che meritano solo accoglienza, protezione ed integrazione, vengono trattati come fiches da giocare in una partita sul tavolo verde della politica europea”, ha commentato Valerio Neri, Direttore Generale dell’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita ai bambini e garantire loro un futuro
“L’Europa continua a non trovare una voce comune in difesa dei diritti di chi è più vulnerabile, primi tra tutti i bambini, preoccupandosi solo di rafforzare le proprie frontiere. Al contrario, i Paesi devono lavorare insieme per condividere efficacemente le responsabilità e fornire soluzioni di lungo termine. Per questo motivo, esortiamo i leader presenti oggi a Bruxelles ad impegnarsi affinché la protezione dei minori sia al centro delle politiche europee sulla migrazione, che ne garantiscano il superiore interesse in ogni circostanza e indipendentemente dal diverso status giuridico, creando in primis vie sicure e legali per raggiungere l’Europa. Oggi le sorti di migliaia di ragazzi, per i quali partire e rischiare la vita è una scelta obbligata, è in mano loro”, ha concluso Valerio Neri.