È stato inaugurato oggi il Punto Luce di Ancona, centro ad alta densità educativa aperto a bambini e genitori realizzato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, in collaborazione con il Comune. È il ventiduesimo dei poli educativi attivati in Italia nell’ambito della campagna Illuminiamo il futuro, lanciata nel 2014 per contrastare la povertà educativa ed è gestito in parternariato con la cooperativa sociale La Gemma.
Il numero dei ragazzi che, nelle Marche, non partecipano ad attività culturali e ricreative è pari al 58%, in linea con la media nazionale, attestata al 60%. Nel 2016 più di 2 bambini e ragazzi marchigiani su 3 – tra i 6 e i 17 anni di età – non sono mai andati al teatro o a visitare monumenti o siti archeologici; 3 su 4 a un concerto; la metà non ha visitato mostre o musei; 1 su 3 non ha fatto sport con assiduità; 1 su 2 non ha letto nemmeno un libro; il 22% non ha utilizzato internet. Nell’insieme, il 57% dei minori nella fascia d’età indicata non ha svolto 4 o più delle attività sopra menzionate. A essere colpiti dalla povertà educativa sono soprattutto quei bambini le cui famiglie affrontano condizioni socio-economiche svantaggiate; nelle Marche 1 minore su 4 – circa 78.000 bambini e adolescenti – vive in condizioni di povertà relativa, una percentuale tra le più elevate in Italia che nell’insieme segna una media del 20,2%. La povertà educativa, inoltre, inizia già a scuola, quando è negata ai bambini la possibilità di usufruire di opportunità importanti per la loro crescita: più della metà degli alunni marchigiani (58%) non usufruisce della mensa scolastica (il 48% in Italia), solo il 17% dei bambini può andare al nido (13% la media nazionale), circa 3 classi su 4 nella scuola primaria non offrono il tempo pieno. Sotto il profilo della dispersione scolastica, però, le Marche rappresentano una regione virtuosa, con un tasso dell’11% di abbandono pari a quello UE e inferiore di 3 punti rispetto alla media nazionale (14%).
“Con il Punto Luce di Ancona, il primo della regione, arricchiamo ulteriormente la rete di luoghi dedicati all’apprendimento e allo sviluppo dei talenti dei bambini: l’obiettivo di questi centri è offrire loro la possibilità di scoprire e approfondire le proprie passioni e potenzialità, a prescindere dal luogo in cui sono nati e dalle condizioni finanziarie della loro famiglia” afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children. “Qui potranno essere accompagnati nello studio, frequentare laboratori artistici, di invito alla lettura, sulle nuove tecnologie. Avranno accesso a opportunità che ad alcuni sarebbero, altrimenti, precluse. Cerchiamo di dar loro gli strumenti per perseguire i propri sogni e costruirsi un futuro”.
“La scelta di Save The Chilldren di collocare un Punto Luce nella nostra città – sottolineano il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e l’assessore alle Politiche sociali Emma Capogrossi, presenti all’inaugurazione del polo educativo – premia una strategia più ampia, quella che portiamo avanti giorno dopo giorno, con le nostre strutture comunali e la rete di associazioni: il nostro obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno, di avere cura delle fragilità, di sostenere i bambini e le famiglie che ne hanno bisogno. Il Punto Luce nasce in piazza Palatucci, nel cuore del centro storico. Grazie a questa presenza vogliamo anche ridare vivacità, luce appunto, a una piccola piazza, dimostrando che prendersi cura dei singoli diventa benessere per l’intera comunità”.
I Punti Luce sono centri ad alta densità educativa che sorgono in quartieri spesso privi di servizi, nei quali i ragazzi possono usufruire di spazi appositi dove studiare, giocare, frequentare laboratori e corsi in modo gratuito. Finora hanno accolto quasi 10.000 minori.