All’indomani dell’allarme lanciato dal Rapporto delle Nazioni Unite che avverte che in Sud Sudan “è in corso un processo di pulizia etnica” e della “carestia” dichiarata nello Stato dello Unity, i rifugiati descrivono gli orrori che hanno costretto migliaia di donne e bambini a fuggire in Uganda.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, afferma che più di mezzo milione di rifugiati è fuggito dal Sud Sudan a causa dell’inasprimento dei combattimenti dal luglio del 2016, cercando aiuto per lo più in Uganda. Ad oggi più di mezzo milione di persone è fuggito dal paese dopo lo scoppio del conflitto nel dicembre del 2013. Di questi, l’86% è composto da donne e bambini. Questi ultimi arrivano terrorizzati, affamati e spesso soli. La maggior parte dei bambini è così traumatizzata da non riuscire a parlare. Molti di loro non sanno se i proprio genitori sono vivi oppure no.
“Per comprendere davvero la portata di quella che rappresenta la più grande crisi di rifugiati in Africa, basti pensare che più di 1,5 milioni di persone è fuggito dal Sud Sudan dopo il conflitto scoppiato nel dicembre 2013. L’anno scorso i rifugiati provenienti dal Sud Sudan che hanno attraversato l’Uganda erano più del numero che ha attraversato il Mediterraneo nello stesso periodo” afferma Valerio Neri, Direttore di Save the Children.