La Fondazione Luciana Matalon ospita la prima mostra personale in Italia dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu dal titolo “Satori, la percezione dello spirito“, che con un approccio filosofico unisce tradizione e innovazione.
La selezione di circa 40 opere fra cui grandi dipinti su tela che reinterpretano l’arte classica (anche quella erotica) giapponese; sculture calligrafiche sospese che proiettano le loro lunghe ombre sulle pareti dando un valore aggiunto alla tridimensionalità; una grandeinstallazione video, che mette in scena le scritture attraverso suggestivi giochi di luci e ombre, svelano nel complesso la versatilità dell’arte di Sisyu. Nota infatti per aver incorporato la calligrafia giapponese in altre forme d’arte quali la scultura, le arti multimediali e la pittura, considera l’arte come un processo in continuo divenire in cui si uniscono e mescolano sculture, luci e ombre.
Le sue opere traspongono l’arte calligrafica in un linguaggio contemporaneo, offrendo una nuova dimensione, nuove prospettive artistiche. Lo si osserva sia negli inchiostri su carta come Shatter the Past Tear the Present (2011) in cui il tratto costituisce l’elemento dominante, sia nelle sculture in ferro Solitude (2007), You have loved me (2009) e Beauty (2011) dove gli idiomi nella loro forma tridimensionale, sospesi in aria o su piedistallo, creano ombre con le quali si istituisce un legame imprescindibile. Un dialogo che si ritrova anche nei lavori composti da acrilici su tela e da sottili sculture in ferro, che ne riprendono alcuni dettagli e forme, completandosi vicendevolmente in una visione d’insieme di forte impatto. Ne sono esempio Ukiyoe Seven (2017) che ritrae una donna truccata e abbigliata nel tradizionale stile giapponese i cui tratti del volto e la parte alta del corpo sono ripresi nella scultura antistante o analogamente in Shunga celebrates the pleasure of lovemaking (2018) dove sono rappresentati i corpi di due amanti uniti in un vorticoso abbraccio.
Afferma Vittoria Coen nel testo critico dedicato alla mostra: “Sisyu si esprime, così, con l’ausilio di media differenti, da quelli più antichi a quelli virtuali, con esiti ed effetti di forte suggestione, generata da colori accesi e da un senso della luce particolari. Le esplosioni cromatiche generate da pennellate mosse e sfumate, in cui il linguaggio calligrafico si sovrappone, ci raccontano una specie di metamorfosi che i soggetti vivono. Creature fantastiche popolano il mondo interiore dell’artista che gioca su movimenti ondulati e spiraliformi“.
Nella ricerca di Sisyu fondamentale è la fusione delle differenti tecniche espressive veicolo di energia, vitalità, in una costante tensione verso la spiritualità come sostiene il curatore Nello Taietti: “Le opere di Sisyu esprimono l’infinito partendo dal finito e rispondendo a quel bisogno di eternità di cui è espressione la vita spirituale di ognuno“. Una spiritualità che traspare da molte opere fra cui l’imponente Feasting crow, feasted crow (2017) composta da 6 pannelli (cm 175,5×370) che affronta il tema legato alla vita e alla morte; l’immagine di un corvo intento a nutrirsi allude alla lotta per rimanere in vita e rappresenta la vita stessa in contrapposizione alla morte. L’acrilico su tela dai toni molto scuri e le sculture sospese di colore rosso, contribuiscono ulteriormente a esprimere l’intensità del momento.
Tramite i suoi lavori, l’artista crea un messaggio capace di raggiungere un pubblico internazionale, senza la necessità di conoscere i caratteri giapponesi e i codici calligrafici. Lei stessa parla della sua arte sottolineando come la calligrafia sia, per lei, un modo per trovare la calma nel caos della vita: “Il pennello non è facile da controllare. Hai bisogno di un elevato livello di concentrazione. Quando sei in grado di comandare il pennello, padroneggi quella concentrazione, sei in grado di liberarti da tutto ciò che ti lega. Puoi concentrarti solo su quel momento“. Infine, per Sisyu la componente tecnologica è fondamentale perché, essendo il Giappone un paese di cultura e tecnologia, ritiene che combinare questi due elementi sia il modo migliore per trasmettere il suo vissuto al mondo.