Ancora un episodio di sassi lanciati da un cavalcavia. Stavolta a farne i conti sono stati i due attori Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi in viaggio sulla A25. Dopo l’impatto, Fresi, che era alla guida, è riuscito a mantenere il controllo dell’auto e la vicenda si è conclusa senza nessuna conseguenza ma solo con tanto spavento. Lanciare pietre dal cavalcavia è un fenomeno ancora frequente in Italia dove è costato la vita a 8 persone in 19 anni.
Il fatto
È da poco passata la mezzanotte del 10 febbraio quando sulla A 25 in direzione Roma, all’altezza di Avezzano, un sasso lanciato da un cavalcavia colpisce un’auto sfondandone il parabrezza. Alla guida c’è l’attore Stefano Fresi e accanto a lui Alessandro Benvenuti. I due sono di ritorno dal loro spettacolo Donchisci@tte tenutosi a Gessopalena, in provincia di Chieti. Il sasso colpisce Benvenuti all’addome mentre Fresi, seppur spaventato, riesce a mantenere il controllo della vettura e a guidare fino alla stazione di servizio più vicina dalla quale lancia l’allarme. Un miracolo, come lui stesso affermerà dopo aver superato lo shock iniziale. Secondo le prime indagini, gli autori del gesto potrebbero essere un gruppo di ragazzi.
Sassi dal cavalcavia: i casi mortali
Lanciare sassi da un cavalcavia è una pratica non nuova, per il nostro Paese, che dal 1986 al 2005 ha causato la morte di 8 persone. Vediamo insieme i casi più eclatanti:
22 aprile 1986: sull’Autostrada Milano-Lentate un sasso dal cavalcavia uccide una bambina di appena due mesi e mezzo che viaggiava nell’auto con i suoi genitori: Maria Jlenia Landriani.
13 febbraio 1991: le vittime sono due, Domenico Fornale 70 anni, e sua moglie Rosa Perena, 69 anni. Si trovavano sull’autostrada del Brennero e un sasso colpì la loro auto frantumandone il parabrezza.
29 dicembre 1993: Monica Zanotti, 25 anni, muore sulla A22 dopo che la sua auto viene colpita da un masso di ben 12 chili. Nell’aprile dello stesso anno un altro uomo era morto per la stessa causa sulla A14.
27 dicembre 1996: muore, sull’autostrada Torino-Piacenza, Maria Letizia Berdini, 31 anni. Sposatasi solo cinque mesi prima, si stava recando col marito verso la meta del loro Capodanno.
Primo giugno 2002: sulla A1 la caduta di oggetti metallici da un cavalcavia causa la morte di Rosa Miscioscia, 48 anni.
13 agosto 2005: sempre sulla A1, all’altezza di Cassino, da un cavalcavia viene lanciato un masso di 40 chili che uccide un uomo, Natale Gioffrè, di 46 anni, e ferisce altre sei persone.
9 novembre 2017: una donna di 62 anni muore per lo spavento causato dal lancio di un masso che ha sfondato il parabrezza dell’auto sulla quale stava viaggiando insieme ad altre quattro persone.
Lanciare sassi per combattere la noia
Dal 2017 fortunatamente non sono stati più registrati decessi ma lanciare sassi è un fenomeno tutt’altro che finito. Secondo l’Osservatorio ASAP, da gennaio a novembre 2019 gli episodi di lancio di sassi dal cavalcavia sono stati 113 di cui solo 2 sull’autostrada. Sono stati arrestati o fermati 25 minorenni e 19 maggiorenni. Ragazzi che si muovono in gruppo e che, durante gli interrogatori, hanno ammesso di aver agito per noia.