Cosa hanno in comune Sara Cunial e Chiara Ferragni? Potremmo dire nulla, considerando gli interessi diversissimi intono ai quali ruotano le loro vite, se non fosse per la valanga di reazioni sui social che entrambe hanno scatenato negli ultimi giorni. Due personaggi più o meno abituati ad avere un seguito ma stavolta c’è qualcosa di diverso.
Il popolo dei negazionisti
Il Covid 19 non esiste, è tutta un’invenzione per distrarci e le mascherine sono un bavaglio che, per di più, ci fa ammalare. Sono alcune delle convinzioni che animano il popolo, sempre più folto, dei negazionisti. Una schiera di individui di varia provenienza che qualche giorno fa si sono dati appuntamento a Padova per protestare contro le misure adottate dal Governo per l’emergenza sanitaria. Tra loro c’era anche un giornalista di un noto programma televisivo che, nel corso di un’intervista alla deputata Sara Cunial, che è strenua sostenitrice di questa corrente, è stato addirittura aggredito da quest’ultima. La vicenda è nota a tutti come a tutti sono note le posizioni della deputata ex 5 Stelle, ora gruppo misto, sui vaccini e sulla tecnologia 5G. La stessa deputata che il giorno di Pasquetta era stata sorpresa a violare la quarantena.
Un atto di violenza che ha scosso tutti noi
Veniamo, invece, a Chiara Ferragni, la regina dei social network che negli stessi giorni ha voluto prendere posizione sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte condividendo un post i cui compariva la parola “fascista”. E’ da un po’ che l’imprenditrice digitale sta ampliando i suoi orizzonti affrontando tematiche nuove. Recentissimo è il post, per esmepio, nel quale ha dichiarato di stare seguendo una terapia psicologica per superare un lutto. Quanto al terribile omicidio di Colleferro, la Ferragni ha dichiarato che la responsabilità di quanto accaduto era da imputare alla cultura fascista che ancora impera nel nostro Paese. Idea rilanciata anche dal marito Fedez per rispondere al coro di critiche piovuto sulla sua Chiara. Operazione di marketing o no (il dubbio è legittimo) quello che ci interessa è come il pubblico ha reagito.
Sara Cunial, Chiara Ferragni e il popolo degli odiatori
Il gesto della deputata e il post dell’influencer hanno generato, infatti, una valanga di interazioni: la prima ha registrato un grande seguito, la seconda forti critiche e su questo dato è urgente fare una riflessione. Quello dei negazionisti è una corrente che si sta sempre più rafforzando in Italia ma non solo. Ha iniziato a serpeggiare lentamente e nella pandemia ha trovato una solida sponda. Con la differenza che mentre prima si limitavano a parlare tra loro, ora mettono in atto gesti che possono andare a danno dell’intera comunità. Il termine “fascista“, riferito all’omicidio di Willy, ha messo, invece, il dito in una piaga che il nostro Paese non ha mai sanato. La “cultura” fascista, fatta di frasi e di azioni riconoscibili, è un elemento anch’esso presente nella nostra società e che sta uscendo allo scoperto un po’ alla volta. Cosa hanno, dunque, in comune le due signore? Aver portato il focus su aspetti della nostra società non di rado intrecciati tra loro che non possiamo più ignorare e con i quali dobbiamo deciderci a fare i conti.
Immagina di copertina Foto di Markus Winkler da Pixabay