(Adnkronos) – Ha alle spalle una partecipazione ad ‘Amici’ e un duetto nientemeno che con Donatella Rettore. Ora Tancredi lo ritroviamo tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani, in procinto di salire sul palco dell’Ariston mercoledì 19 dicembre per sfidare altri 11 colleghi e aggiudicarsi un posto per il festival di febbraio con il suo ‘Perle’. “Il mio brano l’ho scritto circa un anno fa – racconta all’Adnkronos – partendo dal ritornello, senza musica, senza accordi come ogni tanto mi accade.
Qualche tempo fa ho attraversato un momento buio della mia vita, un momento depressivo che ha influenzato la mia quotidianità e la relazione che stavo vivendo, e parlo di queste due cose”. Il brano del cantautore è “una ballad, romantica, struggle”, rivela. E l’emozione di farla ascoltare all’Ariston è tanta: “Sto cercando di viverla al meglio, non voglio farmi prendere dall’ansia, che sicuramente il giorno prima arriverà tutta – sorride – Sono gasato, più che ansioso.
E’ una grandissima occasione per noi”. E se il duetto con la Rettore è stato emozionante, quello dei sogni “sarebbe stato quello con Battisti, per me il più grande di sempre”, dice. E descrivendo la sua musica, Tancredi la definisce “sperimentale, molto sincera. Io scrivo per me stesso e parlo alla mia generazione. E poi varia, perché tra i miei brani c’è un po’ di acustico, digitale”. La vittoria non è una priorità, ma se vince “festeggio, vado a bere con i miei amici e la prima persona che chiamo è mio padre”, spiega all’Adnkronos. (di Ilaria Floris)
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