Napoli, si arrende il medico che si è dissanguato per salvare reparto: sarà chiuso
Ottavio Iommelli, direttore del Centro di agopuntura e fitoterapia al San Paolo di Napoli, aveva dato vita ad una protesta choc: dissanguarsi per salvare il reparto che dirigeva. Ha scelto il salasso per dire no alla chiusura del reparto, mentre alcuni pazienti si sono incatenati alle porte d’ingresso. Una protesta che ricorda quella di Mariarca Terracciano, l’infermiera dello stesso ospedale che nel maggio scorso morì proprio in seguito a un salasso a cui si era sottoposta per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi. Iommelli come Mariarca: la sua contestazione era rimbalzata anche sulla Rete, complice un video caricato su ‘youtube’. “Ma a volte bisogna accettare le sconfitte”, commenta amaro la disfatta, appena uscito dalla direzione sanitaria dove gli hanno comunicato che, “nonostante il centro non gravi sui conti”, la chiusura sembra ormai inevitabile. “Mi ero appellato al fatto che il nostro Centro non eroga prestazioni Lea con ticket a carico della Regione, ma terapie che vengono pagate dagli stessi pazienti, seppur a prezzi accessibili. Il nostro ambulatorio dunque non rappresenta un costo per l’Asl Na1, anzi produce reddito per le casse delll’Azienda. Ma cadiamo su un cavillo giuridico”. “L’accordo tra Regione e Governo per ripianare i conti in rosso della sanità campana, infatti prevede, tra le altre cose, che vengano soppresse le prestazioni extra, altrimenti verrebbero meno le risorse ministeriali previste. Dunque sembrano esserci ben poche speranze: il centro dovrà chiudere”.