(Adnkronos) – “La malattia renale cronica è la più frequente condizione cronico degenerativa nel nostro Paese: si stima interessi un italiano su 10. L’anemia, una conseguenza” della patologia renale “coinvolge il 90% dei pazienti e influisce pesantemente sulla loro qualità di vita. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, chi ne soffre, non sa di averla. Perché silenziosa, non mostra sintomi fino a quando non raggiunge livelli importanti di danno renale. E spesso, quando si giunge alla diagnosi, si deve ricorrere alla dialisi, al trapianto renale: terapie di forte impatto sulla qualità di vita del paziente, della famiglia, ma anche sul sistema sanitario nazionale, che destina oltre 3 miliardi di euro per curare 100mila persone di cui 50mila in dialisi e 50 mila in terapia”.
Malattia renale, le parole di Stefano Bianchi
Così Stefano Bianchi, presidente della Società italiana di nefrologia (Sin), intervenendo all’evento dedicato all’anemia da malattia renale cronica, una condizione invalidante, organizzato oggi al ministero della Salute a Roma con il contributo di Gsk. “E’ fondamentale – aggiunge Bianchi – identificare le popolazioni a rischio di insufficienza renale, come diabetici, obesi e chi soffre di patologie cardiovascolari. In questi soggetti che corrono il rischio di sviluppare la malattia renale bisogna sempre eseguire degli esami di controllo, ripetere i test, molto semplici, nel tempo se negativi, così da intervenire in modo tempestivo con terapie farmacologiche che oggi hanno una forte capacità di migliorare la prognosi dei pazienti”
Prevenzione e ancora prevenzione
“Dobbiamo – suggerisce il presidente Sin – volgere lo sguardo alla diagnosi precoce per poter curare questa malattia in maniera adeguata e non farla progredire verso gli stadi più gravi. Allora è importante capire subito se si ha un problema renale o meno. Fare la diagnosi di malattia renale e evidenziarne la presenza è una delle cose più facili nella vita. Bastano due banali esami – un test del sangue che permette di dosare la creatinina, e quindi stimare la filtrazione glomerulare, e un comune esame delle urine, che comprenda il dosaggio dell’albumina urinaria – che possono rilevare possibili patologie renali. Si tratta di esami poco costosi – conclude – che si fanno ovunque e che nell’arco di due ore possono segnalare un problema renale”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)