Ci ha lasciati ieri, a novant’anni, Sandra Milo che tutti ricorderemo come la musa ispiratrice di Federico Fellini. Una vita sia privata che professionale lunga e intensa, divisa tra cinema e televisione, costellata da tanti amori più o meno conosciuti. Potremmo dire che la sua stessa vita sia stata un film.
Sandra Milo, il cinema e l’incontro con Federico Fellini
La carriera cinematografica di Sandra Milo, nata Salvatrice Elena Greco a Tunisi nel 1933, inizia con film importanti come “Lo scapolo” di Antonio Petrangeli, “Il generale Della Rovere” di Roberto Rossellini, “Adua e le compagne” sempre di Pietrangeli. Film nei quali le sue forme da “maggiorata”, come si diceva all’epoca, la dolcezza dei modi sembrarono perfetti per interpretare a ruoli di prostitute o donne dai facili costumi.
Quell’aura da svampita non l’abbandonerà mai, talvolta sarà la sua croce, talvolta la sua delizia. A esaltare queste sue qualità fu, infatti, il regista Federico Fellini dal cui incontro iniziò una nuova e felice fase della sua carriera. La Milo reciterà, infatti, in “8 e 1/2” e in “Giulietta degli spiriti”.
Gli amori della sua vita
Al regista riminese fu legata non solo da rapporti professionali ma da anche da un grande sentimento. In più di un’intervista Sandra Milo, o Sandrocchia come la chiamava il regista, ha raccontato del suo amore con Fellini. Un sentimento travolgente del quale sembra che Giulietta Masina, moglie di Fellini, fosse a conoscenza.
Altro amore importante, di cui l’attrice ha raccontato, fu con l’ex segretario del partito socialista Bettino Craxi. Sarebbe dovuta a questa liaison la sua presenza in diversi programmi televisivi su Rai2 allora controllata dal PSI.
La vita sentimentale di Sandra Milo fu in generale parecchio tormentata. Il suo primo matrimonio, contratto a 15 anni con il marchese Cesare Rodighiero durò solo 21 giorni; la relazione col produttore Moris Ergas durò invece 11 anni e le diede la figlia Deborah. Dall’unione con Ottavio De Lollis, invece, nacquero gli altri due figli: Ciro e Azzurra. Ai suoi tre figli dedicò molta cura decidendo anche di allontanarsi dal cinema per diverso tempo.
Icona di libertà
Ciò che ci resta oggi di Sandra Milo è l’esempio di una donna libera e forte. Libera di amare chi volesse, di abbandonare il cinema per dedicarsi alla famiglia, libera di ricorrere alla chirurgia estetica senza sentirsi giudicata. Chi non ricorda il servizio fotografico sul suo primo lifting al viso?
La sua autoironia le ha permesso di abbattere quel sentimento di scetticismo con il quale tanti si avvicinavano a lei e di regalarci splendide interpretazioni fino all’anno scorso.
In tempi in cui il femminismo sembra incattivirci nella ricerca dei nostri spazi, il suo senso di libertà unito alla gentilezza e alla dolcezza ci segna una strada che se non vogliamo scegliere, sempre per quel senso di scetticismo nei suoi confronti, dovremmo quanto meno prendere in considerazione.
In copertina foto da Depositphotos