In un significativo atto di cooperazione e impegno verso le nuove generazioni, alla presenza del Prefetto Michele Di Bari, Il Sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno e i Parroci della città hanno firmato il Patto Educativo di Comunità, accrescendo ulteriormente il numero dei soggetti e delle istituzioni impegnati a sostenere il benessere, la formazione e l’inclusione dei giovani per rispondere ai bisogni educativi e sociali di una comunità in costante evoluzione come la nostra.
San Giorgio a Cremano, cos’è il Patto Educativo di Comunità?
Il Patto Educativo di Comunità comprende già associazioni del terzo settore, istituti comprensivi e scuole superiori, Asl Na 3 Sud, Bimed e Fondazione Idis- Città della Scienza e fin dall’inizio si è posto l’obiettivo di creare una rete di soggetti capace di cooperare per creare un ambiente coeso e sicuro per i ragazzi del territorio, in cui tutti contribuiscano con le proprie risorse e competenze, a sostenere il loro percorso di crescita.
La firma dei Parroci rappresenta per San Giorgio a Cremano, un valore aggiunto straordinario, soprattutto in questo particolare e difficile periodo storico, perché come ha sottolineato Sua Eccellenza il Prefetto: “E’ prima di tutto con il contrasto alla carenza educativa che si prevengono realtà in cui a prevalere sono le armi e la violenza e che sfociano in tragedie come quelle degli ultimi giorni”.
Rispondere alle sfide odierne
Il Patto si pone quindi come una risposta concreta alle sfide attuali, tra cui la dispersione scolastica, il disagio giovanile e la mancanza di spazi di aggregazione sicuri. In questo percorso le parrocchie hanno storicamente un ruolo rilevante nell’accompagnamento e nel sostegno morale ed educativo di molte famiglie e giovani.
“La firma del Patto Educativo di Comunità rappresenta un esempio di sinergia tra istituzioni che condividono lo stesso obiettivo – ha detto Zinno – e questo impegno congiunto mostra come la comunità possa fare la differenza, quando tutte le parti interessate, dalle scuole agli enti religiosi, lavorano insieme in favore del bene comune.Siamo certi che, grazie a questa collaborazione, i giovani possano vivere in un ambiente stimolante e accogliente, in grado di rispondere anche alle loro esigenze di appartenenza e sostegno”.
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