Nel 2030 ci saranno 129 milioni di bambini con problemi di crescita dovuta alla malnutrizione, il più delle volte causati dalla denutrizionedelle loro madri adolescenti. Il ciclo intergenerazionale di malnutrizione dipende da una serie di cause che, per essere risolte, devono essere affrontate in maniera integrata: povertà, norme socio-culturali, educazione, carenza di acqua potabile, accesso ai sistemi di salute pubblica e alle risorse, che rendano le giovani economicamente indipendenti e consapevoli, tutelandole così anche dalla prospettiva di matrimoni precoci.
La denutrizione nel mondo
Nel mondo, ogni anno, sono circa 12 milioni le ragazze che si sposano prematuramente e 16 milioni le adolescenti che diventano madri. Le giovani donne giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo economico e umano delle loro famiglie e delle loro comunità, nonostante siano fortemente soggette a fenomeni di esclusione e discriminazione, matrimoni o gravidanze precoci, violenze e abusi di ogni genere oltre ad avere minor accesso ai servizi essenziali.
“Le ragazze adolescenti, soprattutto se malnutrite, hanno più probabilità di non sopravvivere al parto e di dare alla luce bambini con deficit nutrizionali, che sono perciò più vulnerabili ed esposti a morte precoce”, sottolinea Daniela Fatarella, vice Direttrice Generale di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. “Per interrompere questo circolo vizioso ed evitare la trasmissione della malnutrizione da una generazione all’altra è importante investire sulle ragazze, migliorare il loro stato nutrizionale e soprattutto, aiutarle nel processo di empowerment, fornendo loro quelle competenze necessarie per fortificarsi, migliorare l’autostima e riscattarsi socialmente ed economicamente. Assicurare un’adeguata nutrizione per le ragazze adolescenti“, aggiunge Fatarella, “richiede approcci integrati e multisettoriali, ma ancora poche sono le buone pratiche in questo ambito e un maggiore impegno da parte della comunità internazionale e dei governi per rendere prioritari gli interventi a favore di questo target di popolazione sono fondamentali”.
Sostenere le adolescenti è quindi indispensabile per influire positivamente sull’alimentazione delle generazioni future per ridurre del 40% i casi di arresto della crescita entro il 2025 ed eliminare ogni forma di malnutrizione entro il 2030, come previsto dall’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Affrontare il problema della denutrizione delle ragazze adolescenti, indagare le ragioni e trovare soluzioni multi settoriali per prevenire una condizione che ha degli impatti di lungo periodo e causa disabilità e morti precoci delle giovani donne e dei loro figli, è l’obiettivo che si pone la conferenza internazionale “Leaving no one behind – making the case for adolescent girls” , (“Non lasciare nessuno indietro: un focus sulle adolescenti) organizzata a Roma dal Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e da Save the Children, con il supporto del Governo del Canada, che si svolge oggi e domani presso la sede dell’IFAD.
La denutrizione: parlane per capire il problema
La conferenza vuole essere una piattaforma per molteplici attori volta a focalizzare l’attenzione proprio sugli adolescenti per identificare azioni concrete e necessarie per raggiungere i target dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 e contribuire così alla Decade di Azione sulla Nutrizione delle Nazioni Unite (2016-2025) per eliminare la fame e prevenire ogni forma di malnutrizione. Un programma che richiede azioni forti e ad alto livello, un forte coordinamento, un rafforzamento della collaborazione multi settoriale e la creazione di sinergie per realizzare un sistema alimentare sostenibile e migliorare la sicurezza alimentare e nutritiva per tutti.
“Le adolescenti rappresentano il futuro per i loro paesi, ma sono soprattutto un elemento fondamentale per l’empowerment delle donne. Quando si privano le ragazze del loro diritto all’educazione viene compromesso anche il loro diritto a un lavoro dignitoso e qualificato, base indispensabile per garantire una buona alimentazione ai bambini”, dichiara Margarita Astralaga, Direttore della Divisione ambiente, clima, genere e inclusione sociale dell’IFAD“. È per questo che l’IFAD si sta impegnando per definire meglio la popolazione di riferimento nella consapevolezza che gli adolescenti non sono un gruppo omogeneo, ma includono ragazze e ragazzi che devono confrontarsi con diverse sfide e opportunità “.
La discussione in questa due giorni a Roma, sottolineerà l’importanza di guardare non solo a interventi a sostegno della nutrizione ma anche a tutti quei settori che possono avere un impatto indiretto in termini di risultati nutrizionali per le ragazze, garantendo i loro diritti fondamentali e quelli delle generazioni future. Tra questi, un’attenzione particolare verrà posta sull’importanza della prevenzione di matrimoni e gravidanze precoci e sulla necessità di promuovere l’empowerment dei ragazzi e delle ragazze e la necessità di costruire soluzioni partecipate, coinvolgendoli e dando loro voce nello sviluppo di programmi e di azioni politiche e di sensibilizzazione. La Conferenza vedrà infatti la partecipazione di un gruppo di ragazze e ragazzi provenienti da varie parti del mondo, incluse alcune comunità indigene, impegnati quotidianamente nel farsi garanti dei diritti degli adolescenti e dei giovani. Ci racconteranno le loro storie e le sfide che si trovano ad affrontare e condivideranno le loro raccomandazioni per farvi fronte. La Conferenza vedrà inoltre la partecipazione di rappresentanti istituzionali, della società civile, delle Organizzazioni Internazionali e del mondo accademico.