Quello della salute mentale dei giovani è un problema globale e spesso sottovalutato. Diversi studi recenti restituiscono numeri altissimi e propongono nuove strategie per fronteggiarlo. Se n’è parlato al 17° Seminario internazionale di Formazione in Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza promosso da Fondazione Child e Telefono Azzurro.
Depressione, ansia e disturbi comportamentali
Depressione, ansia e disturbi comportamentali sono i problemi di salute mentale che in Europa gli interessano 9 milioni di adolescenti. A dirlo è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni secondo la quale i problemi di salute mentale nel mondo interessano un individuo su sette nella fascia d’età tra i 10 e i 19 anni. In Italia la situazione non è delle migliori: un ragazzo su cinque, nel nostro Paese, si sente in ansia e tra questi uno tre prova vergogna a chiedere aiuto a un esperto di salute mentale. Numeri che sono il risultato dell’ultima indagine di Telefono azzurro realizzata con il supporto di BVA Doxa. Il trend italiano non si discosta da quello generale. Nel 2022, secondo l’Oms, 12.638.633 bambini hanno contattato le linee di ascolto e supporto sul tema della salute mentale e delle violenze su minori.
Il rischio suicidio
Un altro dato sconcertante è che i problemi di salute mentale conducono molto spesso chi ne soffre a togliersi la vita. Oggi il suicidio è la principale causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni e il rischio aumenta notevolmente nei gruppi emarginati e discriminati. James Frederick Leckman, professore di psichiatria infantile, psicologia e pediatria all’Università di Yale, intervenuto al Seminario, ha evidenziato una differenza considerevole tra le ragazze e le giovani e i ragazzi e i giovani. Pur essendo maggiori le probabilità di suicidio tra i ragazzi e i giovani adulti, le ragazze e le giovani donne hanno maggiori probabilità di avere un’intenzione suicida che può essere piuttosto grave. Le motivazioni che stanno portando il trend dei suicidi a crescere senza sosta sono il Covid, le guerre, la violenza, le migrazioni.
Salute mentale dei giovani: quali strategie adottare
Quali strategie adottare per contrastare questo fenomeno dilagante? Gli addetti ai lavori concordano che sia necessario metterne in campo di nuove.
Prima di tutto, come sottolineato da Ernesto Caffo, Presidente di Fondazione Child, bisogna iniziare a considerare la salute mentale nei bambini e negli adolescenti come parte integrante della salute generale. Non si può scinderla dalla salute fisica. Bisogna iniziare a prestarvi più attenzione e superare quello stigma sociale che ancora oggi pesa sul tema. I bambini che soffrono di disturbi mentali, tra il 15% e il 20%, ci convivono e se non si interviene tempestivamente la situazione continuerà a peggiorare.
Il primo passo per aiutare i bambini e gli adolescenti alle prese con disturbi mentali, sottolinea sempre Caffo, è l’ascolto. Una buona comunicazione favorisce la fiducia da parte dei giovani e un’apertura che sono indispensabili per iniziare un percorso di cura. Il secondo è condividere le conoscenze tra i vari esperti a livello internazionale poiché è evidente che il problema ha raggiunto dimensioni globali.
Per aiutare i giovani a superare i loro problemi di salute mentale, secondo il Professore ordinario di Psicologia alla Sapienza Università di Roma, Gian Vittorio Caprara, è necessario che chi li segue metta al centro dell’indagine psicologica la persona. Il percorso di cura deve tendere a valorizzare il potenziale degli individui per sviluppare le loro capacità e attitudini. Una tendenza che dovrà ispirare, secondo Caprara, anche gli interventi e le politiche pubbliche.
In copertina foto di Sasin Tipchai da Pixabay