Secondo quanto emerge dallo studio condotto da Libera e Gruppo Abele, Campania, Molise e Sardegna sono le regioni con la sanita’ pubblica meno trasparente d’Italia
Libera e Gruppo Abele hanno presentato una raccolte di oltre 65 mila firme per la petizione ‘Salute – Obiettivo 100%’, promossa nell’ambito della campagna ‘Riparte il futuro’, il primo monitoraggio civico delle 240 aziende sanitarie italiane, classificate in base a un punteggio che misura il livello di applicazione della legge 190/2012 sulla lotta alla corruzione. A un mese dalla scadenza, infatti, sono soltanto 14 le aziende sanitarie che hanno raggiunto il 100% di applicazione delle norme previste dalla legge 190/2012. Secondo quanto emerge dallo studio condotto da Libera e Gruppo Abele, Campania, Molise e Sardegna sono le regioni con la sanita’ pubblica meno trasparente d’Italia. Fra le migliori, invece, figurano Friuli Venezia-Giulia, Basilicata, Valle d’Aosta e Lombardia. Sarebbero tre gli adempimenti a cui e’ tenuta, entro il 31 gennaio 2014, ogni azienda sanitaria: nominare il responsabile locale anticorruzione, pubblicare online il piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico. I dati raccolti da Libera mostrano un Paese spezzato in due, con dieci regioni sotto la media nazionale in fatto di trasparenza. ”Sul sito della campagna – hanno commentato Libera e Gruppo Abele – monitoriamo giorno per giorno le aziende sanitarie affinche’ rispondano alle tre richieste della petizione e alle prescrizioni di legge. Vogliamo che non vengano concesse proroghe e che i rinvii non siano la norma: in gioco ci sono un patrimonio del Paese da difendere, la professionalita’ di tantissimi operatori sanitari e la nostra salute”.