Gli antibiotici sono una classe di farmaci che intervengono esclusivamente su infezioni di tipo batterico. Proprio per tale motivo, sarà sempre un dottore a fare una diagnosi ed eventualmente a prescriverli.
Esistono anche delle pomate a base antibiotica, che possono curare in maniera efficace proprio delle lesioni batteriche ma, anche in questo caso è importante prestare attenzione al corretto dosaggio, seguendo le indicazioni del farmacista o del proprio medico di famiglia.
Composizione delle pomate antibiotiche e a cosa servono
Una pomata con antibiotico si contraddistingue per un principio attivo dall’azione antibatterica, come per esempio la sulfadiazina o la gentamicina.
Ovviamente, all’interno sono sempre presenti eccipienti e stabilizzatori come l’alcool, la vasellina e l’acqua distillata. Oltre a pomate e unguenti, i preparati possono anche essere di diverse tipologie a seconda delle singole esigenze.
Questi composti, di frequente, agiscono bloccando e inibendo la proliferazione batterica, di solito a livello di sintesi delle proteine. La produzione di nuove cellule viene così scongiurata e l’infezione tende a regredire con il trattamento secondo i tempi e i modi indicati.
Inoltre, le pomate non vanno quasi mai conservate in frigo, ma comunque riposte ove la temperatura non superi i 25/30 gradi. Una volta aperto il tubetto va consumato entro un determinato periodo di tempo, di norma alcuni mesi. Da tenere sempre d’occhio, infine, è la data di scadenza.
Modalità d’uso delle pomate antibiotiche
Una pomata antibiotica può quindi essere applicata per svariate motivazioni: ad esempio se si ha il sospetto che una ferita si stia infettando e stia perciò avvenendo una proliferazione batterica. In tal caso, naturalmente, la ferita andrebbe prima pulita e disinfettata con una soluzione antisettica, per poi applicare il preparato, avendo poi cura di coprire la lesione con garza sterile.
Analogamente si può procedere con una bruciatura, certamente sensibile ai batteri se non trattata in maniera adeguata: in questi casi specifici, il medico potrebbe suggerire di utilizzare la pomata in modo tempestivo, così da scongiurare l’infezione prima ancora che essa avvenga.
A livello preventivo, inoltre, molte creme antibiotiche si impiegano anche su ferite conseguenti a operazioni chirurgiche o su piaghe da decubito particolarmente profonde. Ulcere o ferite che siano, la pomata può essere utilizzata anche fino a 4 volte al giorno, per poi diminuire le dosi man mano che la ferita si richiude.
L’uso va riservato esclusivamente alla pelle, evitando le mucose e, soprattutto, il contatto con il viso. Esistono, tuttavia, unguenti specifici da utilizzare a livello oculare, altri più mirati per curare una follicolite, un’acne particolarmente aggressiva che causa infezioni, o il patereccio che affligge le falangi delle dita: in questo caso si crea un gonfiore piuttosto doloroso, causato da famiglie di batteri come gli Stafilococchi.
Nello specifico, la clindamicina è un antibatterico che è particolarmente efficace sui batteri anaerobi, ovvero quelli che si sviluppano senza l’ausilio dell’ossigeno: si tratta di un preparato a uso topico che potrebbe rendere la pelle ipersensibile ai raggi UV, per cui durante il trattamento si sconsiglia l’esposizione prolungata ai raggi solari particolarmente forti.In linea generale, quindi, queste pomate antibiotiche hanno applicazioni diverse e ad ampio spettro, tuttavia è sempre importante capire come applicarla e per quanto tempo affinchè il prodotto faccia effetto e risolva il problema. Scegliere il preparato giusto è quindi fondamentale per curare una determinata infezione in modo efficace.