Tra i protagonisti della XIII edizione del SalinaDocFest – il Festival del Documentario Narrativofondato e diretto da Giovanna Taviani – che quest’anno nasce nel segno delle «(R)ESISTENZE», anche il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua, un intellettuale in prima linea nel dibattito pubblico su Israele e sull’ebraismo, che riceverà a Salina il Premio Ravesi “Dal testo allo schermo”.
Abraham Yehoshua, tra gli intellettuali più vivaci dell’attuale panorama internazionale, si è sempre distinto per aver affrontato con impegno il rapporto della difficile convivenza tra i popoli nella complessità del dialogo interreligioso e culturale. Un tema non solo attuale ma legato proprio allo spirito del SalinaDocFest da sempre attento al dialogo dei popoli nel Mediterraneo. Venerdì 13settembre Fabio Ferzetti dialogherà con Abraham Yehoshua in un incontro con il pubblico del SalinaDocFest e Valentina Carnelutti si cimenterà in un reading di brani tratti da Il Tunnel, ultimo romanzo dello scrittore israeliano (Einaudi 2018) a cui seguiranno le letture di brani tratti da Un divorzio Tardivo, romanzo del 1982 (Einaudi 2005).
A Abraham Yehoshua andrà il prestigioso Premio Ravesi “Dal testo allo schermo”, assegnato, come da tradizione dal Comitato d’Onore del SalinaDocFest, a un grande scrittore internazionale.
Valentina Carnelutti sarà al festival anche in veste di giurata insieme alla Presidente di WIF – Women in Film Kissy Dugan e alla regista Antonietta De Lillo, tutte nella giuria del Premio WIF, nato dalla collaborazione del SalinaDocFest con WIF – Women in Film, TV & Media. Il premio WIFandrà al documentario che più contribuisce a una riflessione sulla condizione femminile nel cinema e sarà consegnato sabato 14 settembre.
Annunciato anche il primo dei titoli in concorso al Festival. Mercoledì 11 settembre sarà presentato in anteprima assoluta Il Filo dell’Alleanza di Francesco Miccichè e Daniela Papadia. Il documentario che vede la testimonianza d’eccezione di Abraham Yehoshua, è il racconto della creazione e della realizzazione di un opera dell’artista palermitana Daniela Papadia che parte da Palermo per andare in Terra Santa. L’opera è un arazzo che raffigura una mappa del Mediterraneo come rappresentazione grafica del genoma umano eseguito da donne israeliane, palestinesi, druse e beduine, che vogliono provare a ricucire gli strappi ricamando i geni del sangue, metafora del sangue versato in una terra martoriata da guerre fratricide. L’arazzo, un grande ricamo come messaggio di pace, lungo quasi 6 metri, sarà esposto a Salina durante il Festival in collaborazione con BIAS – Biennale Internazionale Arte Contemporanea sacra delle religioni dell’umanità e WISH – World International Sicilian Heritage presiedute da Chiara Modica Donà Dalle Rose. Il Filo dell’Alleanzaè distribuito da Istituto Luce Cinecittà.
Il SalinaDocFest – diretto da Giovanna Taviani, che vede la co-direzione artistica di Mario Incudine per la sezione Musica e Spettacoli è annoverato nel Calendario dei Grandi Eventi dellaRegione Sicilia e vanta nel Comitato d’Onore del festival Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo (G.B. Palumbo Editore), Paolo Taviani, Bruno Torri (SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) e Emanuele Zinato (Università degli Studi di Padova).