SalinaDocFest, il Festival internazionale del documentario narrativo fondato e diretto da Giovanna Taviani, annuncia il Premio Ravesi “Dal testo allo schermo” della XV edizione che si svolgerà dal 15 al 18 settembrea Salina e, per il secondo anno consecutivo, a Roma dal 1° al 3 ottobre 2021, alla Casa del Cinema sul tema “Paure Sogni Visioni“.
Il premio della XV edizione va a Giuseppina Torregrossa per il romanzo Al contrario (Feltrinelli 2021). Un premio che quest’anno torna nel segno delle donne, come è stato già in passato con Nahal Tajadod e Golshifteh Farahani nel 2014, con Emma Dante nel 2013 e con Jamila Hassoune nel 2012.
La consegna a Salina la sera di giovedì 16 settembre con l’incontro tra Giuseppina Torregrossa e Lidia Tilotta alla presenza di Cristina Comencini, da quest’anno nel comitato d’onore del Festival. A consegnare il Premio Giuseppe Siracusano, presidente dell’Associazione Salina Isola Verde, organizzazione degli albergatori ed operatori turistici dell’Isola di Salina.
Il Premio Ravesi “Dal testo allo schermo”, è assegnato annualmente dal prestigioso Comitato d’Onore, fiore all’occhiello del Festival, per la presenza di “padri fondatori” quali Bruno Torri, i Fratelli Taviani, Romano Luperini, e gli editori Giorgio e Mario Palumbo da sempre partner attenti del festival. Il Premio Ravesi è il premio della sezione Letteratura del SalinaDocFest che, da quest’anno, vede Lidia Tolotta alla co-direzione artistica con Giovanna Taviani.
Giuseppina Torregrossa, palermitana di nascita, è una delle scrittrici italiane più amate. Il suo esordio letterario è del 2007, con il romanzo L’assaggiatrice che ha avuto molto successo. Nel 2009 ha pubblicato Il conto delle minne. Con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio Donne e Teatro di Roma. Nel 2015 si è aggiudicata il Premio Internazionale Nino Martoglio e il Premio Baccante. L’8 giugno 2021 l’Università di Palermo le ha conferito la Laurea Honoris Causa in Italianistica.
Al contrario, il suo nuovo romanzo, ambientato nel 1927, racconta di una Sicilia sperduta, lontana dal mare. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il tempo governato dagli uomini, costretti a partire per il fronte, cede il passo al tempo delle donne che, prive di mariti, vivono nonostante il conflitto un periodo di fioritura. Senza gli uomini il controllo sociale si attenua, e al pettegolezzo si sostituisce la confidenza e si stringono nuove alleanze.