Si registra a Milano la percentuale più alta dei cittadini (44,2%) che, per gli spostamenti casa-lavoro e casa-studio, usano di più i mezzi pubblici. Seguono Napoli (35,1%) e Genova (34%). Più indietro Genova (34%), Venezia (32,7%) e Roma, ferma al 29,9%. Questi alcuni numeri della ricerca Anci “Gli stili di mobilità degli italiani: il percorso (lento) verso la sostenibilità”.
Un dossier ANCI conferma la tendenza positiva (anche se con percentuali diverse) del numero di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici per i loro spostamenti, tendenza confermata anche dai dati 2014 di Audimob che conferma un’attenzione sempre maggiore all’uso del trasporto collettivo. Una propensione all’uso del mezzo pubblico – di legge nella ricerca – registrata nonostante l’offerta di trasporto pubblico sia in diminuzione, secondo una tendenza (-7,6%) che si osserva in tutti i capoluoghi italiani. Nonostante la propensione dei cittadini ad usare trasporto collettivo, nelle città diminuiscono i chilometri per abitante con una variazione tra il 2011 e il 2014 che tocca picchi del -21% a Torino, -17,9% a Catania e -14,8% a Roma. In controtendenza Cagliari che registra un +18,4% e Messina con un +5,2%.
Alla richiesta di maggior trasporto pubblico si affianca il calo generalizzato delle immatricolazioni. Nel 2000 si immatricolavano nelle Città oltre mezzo milione di autovetture. Nel 2015 le immatricolazioni sono state 261.929, quindi quasi la metà per una tendenza che – sottolinea la ricerca – appare consolidata e irreversibile a prescindere della contingenza sfavorevole successiva al 2008.