Il salario minimo mensile in Europa varia dai 184 euro della Bulgaria ai 1.923 del Lussemburgo. Lo comunica Eurostat, a cui manca però il dato italiano.
A gennaio 2015, spiega Eurostat, dieci Stati europei avevano un salario minimo sotto i 500 euro: Bulgaria (184), Romania (218), Lituania (300), Repubblica Ceca (332), Ungheria (333), Lettonia (360), Slovacchia (380) ed Estonia (390).In cinque paesi lo stipendio mensile minimo è compreso tra 500 e 1000 euro: Portogallo (589), Grecia (684), Malta (720), Spagna (757) e Slovenia (791). In altri sette Stati, si sale sopra i 1000: Regno Unito (1.379), Francia (1458), Irlanda (1.462), Germania (1.473), Belgio e Olanda (1.502), e Lussemburgo (1.923).
Lo stipendio minimo negli Usa, ricorda Eurostat, è di 1.035 euro. Anche se in Italia, secondo l’articolo 36 della Costituzione, il salario del lavoratore deve essere non solo proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, ma anche in grado di assicurare un minimo vitale per il lavoratore e per la sua famiglia, non esiste uno stipendio minimo per legge, quindi non c’è una legislazione specifica.
Circa la metà dei lavoratori dipendenti è comunque coperta da un contratto collettivo nazionale, che definisce i minimi retributivi.