L’autunno è arrivato e, ahimè, l’inverno è alle porte! Nei week end le sale cinematografiche e le pizzerie ci costringono a lunghe file prima di concederci l’ingresso agognato ed è preferibile, allora, cercare alternative piacevoli da provare insieme agli amici e che ci convincano ad abbandonare per qualche ora cellulari e chat.
Perché non iniziare con una serata musicale nel cuore del centro storico, sotto i portici della Galleria Principe di Napoli, difronte al Museo Nazionale? Qui, da un po,’ si è insediata Napulitanata, una sala da concerto nata sul modello dei Tablao spagnoli e delle case del Fados portoghesi, dedicata al patrimonio musicale napoletano e, in particolare, alla Canzone Napoletana Classica e alla Tarantella, ballo tutto nostro nonchè recente riscoperta delle nuove generazioni che amano andare a scuola di tammorra e tarantella.
Nell’Ottocento Napoli era all’avanguardia nell’offrire luoghi più o meno formali in cui si allestivano spettacoli dal vivo di canzoni napoletane e non ci riferiamo esclusivamente ai celebri Cafè Chantant, ma soprattutto alle cosiddette “periodiche” e alle esibizioni nei “casotti”, spettacoli che si svolgevano in appartamenti privati delle classi più e meno abbienti.
Ispirandosi a questi modelli Napulitanata è stato concepito come un open space più simile ad un salotto napoletano che ad un teatro, con esibizioni che vogliono trasmettono i valori culturali, artistici e sociali, alla base del fenomeno Canzone Napoletana Classica.
Nei fatti Napulitanata è un’Associazione Culturale composta interamente da giovani under 35 con l’obiettivo principale di valorizzare la Canzone Napoletana Classica come attrattore turistico-culturale per la città di Napoli. Il gruppo di lavoro è composto da studiosi del tema o da semplici appassionati che hanno deciso di prestare le rispettive competenze per la realizzazione dei progetti dell’Associazione.
Con queste premesse Napulitanata ha preso parte con successo al bando del Comune di Napoli per la concessione, a titolo oneroso, dei locali interni ed esterni della Galleria Principe, aggiudicandosi i civici 10 e 11 di Piazza Museo Nazionale, dove è stata messa in piedi la sala da concerto.
‘O sole mio, Torna a Surriento, Anema e Core, sono brani napoletani celebri in tutto il mondo, così come la Tarantella è un “marchio di fabbrica” a cui si associa non solo Napoli, ma l’Italia intera. A partire da quest’immenso patrimonio musicale, lo spettacolo di Napulitanata vuole essere un’esperienza in cui il visitatore viene catapultato in un contesto autenticamente “napoletano”, con i suoi suoni, la sua lingua, i suoi modi di fare, la sua ospitalità, i suoi sapori. Lo spettacolo offerto è, infatti, arricchito anche dall’assaggio di pietanze tipiche napoletane.
Musicisti, cantanti, attori e ballerini si alternano giorno dopo giorno per trasmettere i valori culturali, artistici e sociali alla base del fenomeno Canzone Napoletana Classica. Non si fa uso di microfoni né di artifizi per aiutare voce e strumenti, gli unici due ingredienti della ricetta Napulitanata sono l’anima e la grande passione che lega il gruppo di artisti alla cultura della nostra terra. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora, durante la quale i visitatori ascolteranno alcune tra le più celebri melodie napoletane, passando per la tipica Tarantella, per coglierne il significato e la reale essenza. Si raggiunge il picco del coinvolgimento con l’intera sala intenta a cantare ‘O sole mio, perché tutti, davvero tutti, conoscono questo brano.
“Non intendiamo vendere un concerto turistico “preconfezionato”, vogliamo regalare emozioni vere, autentiche, napoletane, con un repertorio che parte dai classici brani napoletani per approdare a Eugenio Bennato e Pino Daniele”. Affermano Alessandro Colmaier e Mimmo Matania, due degli artisti che animano l’associazione e che con la loro voce, la chitarra, la tammorra e la fisarmonica, comunicano grande energia ed entusiasmo durante le loro esibizioni.
Napulitanata è sul sito del “Centro Studi Canzone Napoletana dell’Università degli studi di Napoli Federico II.