Cresce l’utilizzo del web da parte dei giovanissimi, che trovano in Internet una fonte inesauribile di informazioni, sulla sessualità ma soprattutto sulla salute, cercando sintomi e malattie, fino alle autodiagnosi.
La rete è un luogo di socializzazione e di espressione e di condivisione in cui sono frequenti fenomeni comecyberbullismo, hate speech, adescamento, sexting, pornografia e uso improprio del denaro. Un flash sulla contemporanea realtà sociale davvero preoccupante alla luce della costante crescita di utenti under 13, le cui giornate sono caratterizzate da una frequente presenza fra le pagine e le chat dei principali social network.
Ben Il 48% di essi infatti ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; Il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%).
Il web in generale non viene percepito come un posto sicuro, ma terreno fertile di hate speech e contenuti offensivi, soprattutto che riguardavano l’orientamento sessuale (23%)
Fra bambini e adolescenti prevale una sottovalutazione dei rischi a lungo termine Il 12% pensa che il sexting nonabbia conseguenze negative. In pochi conoscono l’impatto fortemente nocivo della pornografia sui più giovani, dal punto di vista neurale, cognitivo, sociale ed affettivo. Secondo il 17% i coetanei fanno “molto” uso di pornografia. Il 10% ammette di aver visitato con continuità siti pornografici, compresi i 12enni.
Un ulteriore uso ad alto contenuto di rischio del web riguarda poi il dato degli acquisti online. Infatti il 44% di essi lo fa regolarmente, il 23% a insaputa dei genitori (il 25% sono 12-13enni)
Questi alcuni delle principali preoccupanti evidenze emerse da un’indagine condotta da Telefono Azzurro insieme a Doxa Kids e trattati questa mattina in anteprima nel corso dell’evento “Insieme per un web più sicuro – be the change: unite for a better internet”, un appuntamento organizzato da Telefono Azzurro oggi a Roma alla Camera dei Deputati – alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e altri rappresentanti delle istituzioni, di aziende e importanti realtà del mondo del web – riunite in occasione del XIIISafer Internet Day 2017, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione europea e celebrata oggi in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo.
I risultati dell’indagine completa – condotta su un campione di 609 figli tra i 12 e 18 anni e 613 genitori – verranno inseriti fra i contenuti dell’ebook “Il Nostro Post(o) nella rete”: si tratta di una guida operativa realizzata per far conoscere e orientare gli utenti, nella gestione di alcune problematiche connesse all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani. Si rivolge, in particolare, ad adulti di riferimento, genitori, insegnanti, operatori del sociale e della salute mentale, a professionisti dell’infanzia e, in generale, a tutti coloro che sono coinvolti nelle tematiche in questione o semplicemente interagiscono con il mondo giovanile. Un manuale gratuito strutturato in due parti: una sezione dedicata all’approfondimento – con riferimenti teorici e operativi – di argomenti come il cyberbullismo e hate speech, adescamento online, sexting e espressione della sessualità nella rete, la fruizione della pornografia, uso del denaro, giochi. Infine una sezione con i riferimenti dei servizi a cui è possibile rivolgersi a livello regionale, qualora ci si trovi a dover gestire una situazione problematica.
Il ruolo della famiglia è cruciale: molti genitori non conoscono i possibili i comportamenti dei figli online e i relativi rischi: il 67% non sa cosa sia il sexting e l’81% non conosce il fenomeno del sextortion”
Cresce l’utilizzo del web da parte dei giovanissimi, che trovano in Internet una fonte inesauribile di informazioni, sulla sessualità ma soprattutto sulla salute, cercando sintomi e malattie, fino alle autodiagnosi.
La rete è un luogo di socializzazione e di espressione e di condivisione in cui sono frequenti fenomeni comecyberbullismo, hate speech, adescamento, sexting, pornografia e uso improprio del denaro. Un flash sulla contemporanea realtà sociale davvero preoccupante alla luce della costante crescita di utenti under 13, le cui giornate sono caratterizzate da una frequente presenza fra le pagine e le chat dei principali social network. Il 73% di essi usa abitualmente Whatsapp, il 44% Facebook, seguito da Instagram (35%), Snapchat (13%) e Twitter, il 10,8%.
Ben Il 48% di essi infatti ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; Il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%).
Fra bambini e adolescenti prevale una sottovalutazione dei rischi a lungo termine Il 12% pensa che il sexting nonabbia conseguenze negative. In pochi conoscono l’impatto fortemente nocivo della pornografia sui più giovani, dal punto di vista neurale, cognitivo, sociale ed affettivo. Secondo il 17% i coetanei fanno “molto” uso di pornografia. Il 10% ammette di aver visitato con continuità siti pornografici, compresi i 12enni.
Un ulteriore uso ad alto contenuto di rischio del web riguarda poi il dato degli acquisti online. Infatti il 44% di essi lo fa regolarmente, il 23% a insaputa dei genitori (il 25% sono 12-13enni)
Questi alcuni delle principali preoccupanti evidenze emerse da un’indagine condotta da Telefono Azzurro insieme a Doxa Kids e trattati questa mattina in anteprima nel corso dell’evento “INSIEME PER UN WEB PIU’ SICURO – BE THE CHANGE: UNITE FOR A BETTER INTERNET”, un appuntamento organizzato da Telefono Azzurro oggi a Roma alla Camera dei Deputati – alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e altri rappresentanti delle istituzioni, di aziende e importanti realtà del mondo del web – riunite in occasione del XIIISafer Internet Day 2017, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione europea e celebrata oggi in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo.
I risultati dell’indagine completa – condotta su un campione di 609 figli tra i 12 e 18 anni e 613 genitori – verranno inseriti fra i contenuti dell’ebook “Il Nostro Post(o) nella rete” (scaricabile in una prima versione dal 6 febbraio sul sito azzurro.it alla sezione Informazioni e Consigli): si tratta di una guida operativa realizzata per far conoscere e orientare gli utenti, nella gestione di alcune problematiche connesse all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani. Si rivolge, in particolare, ad adulti di riferimento, genitori, insegnanti, operatori del sociale e della salute mentale, a professionisti dell’infanzia e, in generale, a tutti coloro che sono coinvolti nelle tematiche in questione o semplicemente interagiscono con il mondo giovanile. Un manuale gratuito strutturato in due parti: una sezione dedicata all’approfondimento – con riferimenti teorici e operativi – di argomenti come il cyberbullismo e hate speech, adescamento online, sexting e espressione della sessualità nella rete, la fruizione della pornografia, uso del denaro, giochi. Infine una sezione con i riferimenti dei servizi a cui è possibile rivolgersi a livello regionale, qualora ci si trovi a dover gestire una situazione problematica.
“I bambini entrano precocemente nel mondo delle nuove tecnologie e di internet. Il numero di minori under 13 attivi sui social è infatti in aumento, nonostante siano al di sotto dell’età minima per l’iscrizione” ha dichiaratoErnesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile.
“Occorrono risposte immediate e congiunte a tutela dei bambini e degli adolescenti in Rete. E’ necessario implementare sistemi di verifica e controllo dell’età anagrafica, al fine di proteggerli dall’accesso a siti inappropriati e lesivi, quali quelli pornografici. E’ inoltre di primaria importanza sviluppare una regolamentazione in tema di uso del denaro e di acquisti online, incrementando la sensibilità della società civile e delle Istituzioni su questo fenomeno.
Il ruolo della famiglia è cruciale: molti genitori non conoscono i possibili i comportamenti dei figli online e i relativi rischi: il 67% non sa cosa sia il sexting e l’81% non conosce il fenomeno del sextortion”