S.S.C. Napoli: l’astio e l’odio verso la Grande Bellezza potrebbe essere il titolo di un nuovo film di qualche grandissimo regista, invece è solo la triste realtà che ci troviamo a vivere in Italia. È inutile che pensiate: ecco ora ci propina l’ennesimo pistolotto vittimistico del solito napoletano. Se vi aspettate questo resterete delusi.
Trovarsi oggetto di odio oggi è facilissimo perché lo sviluppo dei social ha portato con se la degenerazione su larga scala di quello che una volta era tifo da bar dello sport e come amava dire il buon Umberto Eco: “Con i social si è dato la parola a legioni di imbecilli”.
S.S.C. Napoli un anno …
La S.S.C. Napoli sta conducendo una stagione calcistica stratosferica su tutti i campi ed in tutti i sensi e questo, evidentemente non è cosa gradita ai più. Intendiamoci, qui non stiamo parlando dei tifosi di altre squadre che, in quanto tali, sono per definizione stessa e di default poco senzienti, ma degli addetti ai lavori e poi anche degli stessi tifosi napoletani o meglio una bella fetta di questi.
Non accenniamo nemmeno ai cori che i calciatori ed i tifosi partenopei sono costretti a subire in ogni stadio d’Italia (attenzione d’Italia perché in Europa, poi, non è affatto così) dove la routine è davvero sterminata e si va dai classici: “terroni” e “colerosi” ad accenni pesanti su immondizia e spazzatura. Il must, però, ora è “Vesuvio Erutta (Tutta Napoli è distrutta)”, sulle note di Freed from Desire, canzone anni ’90 di Gala e quanto verificatosi nello stadio di La Spezia dove si è arrivati ad inneggiare alla morte di Maradona.
Da 90° Minuto ad oggi il disfacimento della professionalità in TV e sul web
Quello che colpisce è l’atteggiamento di tutta la stampa. Ci sono quelli che definiamo “finti sportivi di facciata” e quelli che non esitiamo a rinominare “biliosi espliciti”. Chi, come chi scrive, è cresciuto a pane e 90° Minuto ed ha conosciuto il tifo dei giornalisti esplicitarsi solo dopo la loro morte non può credere che sia vero quanto si è costretti a sentire nelle telecronache e nei commenti dei cosiddetto opinionisti .
Facciamo una seria riflessione? Il resto lo rimandiamo a giugno e come dice mister Spalletti: “con la faccia di cazzo” , toccando tutto ciò che di metallico possa venirci sotto mano.