In principio c’era la clava, in seguito arrivarono le spade, le lance, poi, con l’invenzione della polvere da sparo, fecero il loro ingresso le armi da fuoco. Gli ultimi anni del Novecento abbiamo sentito parlare di bombe intelligenti (armi che di intelligente non avevano nulla) mentre oggi, nel terzo millennio, la guerra si combatte anche con la tastiera di un Pc. Questa tra Russia e Ucraina è una guerra che si consuma non solo con le armi fisiche ma anche con la cibernetica. Gli hacker sono entrati prontamente sia da parte russa che da quella ucraina per giocarsi la partita anche su un altro fronte.
La guerra cibernetica alla Russia
I primi atti dimostrativi perpetrati dagli hacker del gruppo più famoso al mondo, Anonymus, hanno preso di mira, come ben sappiamo, i siti web di Cremlino e Duma che sono diventati irraggiungibili. L’azione si è dunque allargata ai siti di altri importanti enti russi. Domenica 27 febbraio, un altro gruppo di hacker bielorussi, Cyber Partisan, è entrato nella rete ferroviaria BelZHd mandandola in tilt. Quei treni portavano le truppe russe al confine ucraino e a causa del disguido tecnico l’esercito ha dovuto rivedere la tabella di marcia e tornare alla modalità manuale.
Il quinto dominio
Quello del cyberspazio, nel dizionario di guerra è detto il quinto dominio, dopo quello di aria, terra, mare e spazio. Non ha confini fisici né regole giuridiche quindi ci si può muovere in maniera più estesa. Come si sta combattendo la cyber guerra tra Russia e Ucraina? Le azioni messe in campo finora sono:
- blocco degli accessi a internet. Si impedisce così la comunicazione con enti di pubblica utilità;
- pubblicazione di fake news su diversi canali di comunicazione. Arrivano anche alle aziende e anche al di fuori dei confini del Paese;
- attacchi di tipo DDoS (Distributed Denial of Service): si invia a un sito un numero elevatissimo di richieste in modo che il sistema vada i tilt. Questo tipo di attacchi è rivolto spesso a enti che erogano servizi essenziali;
- malware: più comunemente chiamati virus, impediscono il normale funzionamento di un programma informatico;
- aumento del phishing. Il phishing è una partica che truffaldina attraverso la quale il truffatore convince la sua vittima a fornire dati finanziari.
Una guerra annunciata?
La Russia è uno dei Paesi meglio attrezzati per scatenare una cyber guerra. Nel 2020, è iniziata una lenta escalation di attacchi informatici a importanti siti ucraini. Un’escalation sottovalutata perché ritenuta strettamente legata alla contingenza della pandemia. Oggi invece possiamo a buon diritto ritenere che si trattasse del primo atto dell’invasione dell’Ucraina.
Ciò che tutti temono, a giusta ragione, è il rischio di una guerra nucleare soprattutto nel caso in cui un Paese terzo si decida a entrare in guerra in maniera diretta. Allo stesso modo, le conseguenze di una cyber guerra non sono da sottovalutare e nessuno dei Paesi che Putin ha inserito nella lista delle Nazioni ostili può dirsi al sicuro. Tocca alzare al massimo il livello di cyber sicurezza.