Domenica 2 novembre si è svolta la 44esima edizione della Maratona di New York, la prova più famosa al mondo nel suo genere. Il primo degli oltre 50mila iscritti a tagliare il traguardo al termine dei 42.195 km è stato il keniano Wilson Kipsang, che ha completato la maratona in 2.10’59”. Successo targato Kenya anche tra le donne, grazie al centro di Mary Keitany.
Nella Maratona di New York convivono storie molto diverse. Il grado di allenamento, gli obiettivi e lo spirito delle sue migliaia di iscritti cambiano da dorsale a dorsale. Preparare una maratona può rivelarsi impegnativo, specie se le aspettative sulla propria prestazione sono alte. Quasi sempre, soprattutto, chi decide di affrontare un programma di allenamento deve bilanciare lo sport con impegni di lavoro, famiglia e imprevisti, e non sempre si hanno tempo, voglia e conoscenze per allenarsi correttamente.
Di recente, come riporta il New York Times, grazie al web si stanno evolvendo rapporti a distanza tra preparatori e atleti amatori. E’ la storia del 39enne John Honerkamp, un coach che allena e segue progressi e involuzioni di oltre 900 maratoneti senza incontrarli mai dal vivo. Alle sue spalle Honerkamp ha, oltre ad una carriera da runner professionista, 15 anni di esperienza come preparatore atletico.
“Ti impegni ad aiutare le persone a raggiungere un obiettivo nel corso di alcuni mesi – ha raccontato Honerkamp al quotidiano statunitense – ma devi tener presente che, intanto, la vita di ognuno procede e come preparatore devi esserci”. Naturalmente, i programmi di allenamento non sono generici e uguali per tutti. Ogni singola persona ha una forma di partenza, un potenziale e degli obiettivi diversi dagli altri. Honerkamp analizza le caratteristiche del suo atleta fornendogli un programma personalizzato. Dal suo ufficio a Manhattan raggiunge 900 atleti in circa 80 Paesi diversi.
Congrats to my athlete Hope Krause on her 33 sec pr in the 5k, 17:36 1st place at Ellen’s Run in South Hampton!
— John Honerkamp (@Johnhonerkamp) 23 Agosto 2010
I programmi offerti durano anche 20 settimane e hanno un costo che si aggira intorno ai 200 dollari (160 euro). Honerkamp ha un profilo individuale di ogni singolo atleta, e nei giorni che precedono una competizione si tiene in stretto contatto con lui. “Non sono professionisti – aggiunge – non finiranno nei primi 10 né vinceranno premi. Sono persone che hanno bambini, che corrono iniziative di solidarietà, che cercano di battere il proprio peso o un determinato tempo”.