La conferma parte dal centro di controllo ESOC di Darmstadt e viene rimbalzata dai social network e dai media in tutto il mondo. E’ l’epilogo della missione Rosetta che dal giorno della sua partenza, non ha mai smesso di stupire, rendendo possibile quello che prima sembrava impossibile: l’atterraggio di un manufatto umano, il lander Philae, sulla cometa 67P Churyumov-Gerasimenko.
67P ha accolto Rosetta sulla sua superficie, precisamente nella regione di Ma’at, zona ricca di crateri in attività situata nel lobo inferiore della cometa.
“Rosetta è una missione coraggiosa che ha mostrato il meglio dell’Europa – ha detto il presidente dell’ASI Roberto Battiston – in cui l’Italia con i suoi scienziati ha dato un grande contributo”.
La lunga discesa di Rosetta verso la meta finale è iniziata la scorsa notte alle 22:50, quando la sonda ha dato inizio allamanovra di collisione che l’ha portata nella giusta traiettoria per l’impatto. Questa operazione ha aperto l’ultimissima e cruciale fase della missione, dato che le speranze degli scienziati erano tutte rivolte alla possibilità di raccogliere dati durante la fase di avvicinamento.
Rosetta non ha disatteso le aspettative e ci ha regalato già dalle prime ore del mattino immagini spettacolari e dettagliate della superficie raccolte dallo strumento per la realizzazione delle immagini OSIRIS fino a 51 metri di distanza. L’abbraccio della sonda con la cometa ha chiuso una missione da record dove la scienza è stata protagonista in ogni fase, facendo luce su molti dei misteri legati all’origine e all’evoluzione di questi corpi celesti.
Ma questo rappresenta solo la conclusione dei 12 anni di vita operativa della sonda dove l’ultimo capitolo non è stato ancora scritto: sentiremo ancora parlare di Rosetta e dei suoi risultati nei prossimi anni, l’analisi dei dati raccolti durante questa straordinaria avventura è appena iniziata.