Nato in Ungheria nel 1913, Robert Capa (al tempo Endre Erno Friedman) si sposta presto a Berlino, dove comincia a lavorare come fotografo. Nel ’33 è però costretto a lasciare la Germania a causa delle sue origini ebraiche: si sposterà in Francia e successivamente in Spagna, dove comincerà a lavorare sotto il celebre pseudonimo ed a raccontare la guerra civile con le sue fotografie. Nel 1954, in Indocina, rimane ucciso da una mina anti-uomo.
Robert Capa è considerato uno dei fotografi di guerra per eccellenza. La sua particolarità si deve alla totale immersione nella realtà raccontata. In un contesto che spersonalizza e priva l’uomo della sua umanità, la fotografia di Capa recupera tale umanità e inquadra come pochi altri la crudezza e la miseria della guerra, eliminando la barriera tra fotografo e soggetto.
La mostra dal Museo Civico di Bassano del Grappa è organizzata in collaborazione con Magnum Photos (agenzia fotografica fondata da Capa), la Casa dei Tre Oci e Manfrotto e propone 97 tra gli scatti più celebri dell’autore, tra cui le fotografie dello sbarco in Normandia nel 1944. L’esposizione è organizzata in 11 sezioni: Copenhagen 1932, Francia 1936-1939, Spagna 1936-1939, Cina 1938, Seconda guerra mondiale 1939-1945, Francia 1944, Germania 1945, Europa orientale 1947, Israele 1948-1950, Indocina 1954, Ritratti, fotografie di amici e artisti (tra i quali Gary Cooper, Ernest Hemingway, Ingrid Bergman, Pablo Picasso, William Faulkner e altri).