Partiamo dal principio: si definisce roaming, un accordo fra due o più gestori di telefonia mobile in virtù del quale il consumatore può letteralmente appoggiarsi sulla rete dell’ altro operatore accordata rio.
Questa condizione si verifica per lo più quando il cliente si trova al di fuori del proprio Paese di riferimento dove è probabile che il proprio gestore telefonico non abbia una rete propria, dunque,il consumatore sfrutta uno degli operatori di riferimento presenti sul territorio, in questo caso parliamo di roaming internazionale. Questo processo, ovviamente, se da un lato permette all’utente di poter fruire del servizio telefonico a prescindere dalla rete del proprio operatore, dall’altro, implica il pagamento della cosiddetta “differenza”. I costi variano da Paese a Paese e sono calcolati in base all’operatore telefonico. Sono previsti costi superiori rispetto alla propria tariffazione di provenienza sia in “uscita” (roaming originato) che in “entrata” (roaming ricevuto). Se un cliente italiano, ad esempio, chiama un amico che si trova all’estero con il proprio cellulare italiano, il chiamante, pagherà secondo la propria tariffazione italiana, diversamente, l’amico all’estero pagherà la differenza di costo.
In Europa, dal 2007 è in vigore la cosiddetta Eurotariffa che permette agli utenti dei Paesi Europei di chiamare e ricevere in roaming sul suolo europeo pagando un’unica tariffa-uguale per tutti i paesi membri.
Il roaming, chiaramente, riguarda non solo le chiamate ma anche la connessione internet, la quale, rispetto al traffico voce ha un costo notevolmente maggiore per la tipologia stessa del traffico effettuato. Questo, a prescindere se si faccia o meno del roaming. Su questa tipologia di traffico i gestori di telefonia pongono particolare attenzione, poiché, specie a causa e per merito degli smartphone moderni molte volte gli utenti generano connessioni internet “inconsapevoli”.Per loro caratteristica, i nuovi dispositivi, per consentire una maggiore fruizione del servizio internet sono “Always Connected” e se non de – configurati possono appunto generare questo tipo di evenienza. I gestori di telefonia mobile oltre alla gestione commerciale del singolo caso secondo criteri di caring verso il cliente poco possono fare.
Fatte tutte le premesse del caso, abolire i costi di roaming non è una semplice novità ma una vera e propria innovazione economica, se si pensa che una chiamata per un consumatore italiano in Africa può arrivare a costare anche 2/3 euro al minuto.
Dopo anni di trattative con i governi, finalmente la notizia: dal 15 Giugno del 2017 telefonate e connessioni internet in roaming non avranno costi aggiuntivi. Così stabilisce il Parlamento Europeo. Una novità che riguarda ovviamente il suolo Europeo ma che consente quanto meno agli utenti di risparmiare un po’ in Europa eliminando le frontiere telefoniche.
La guerriglia per l’abbattimento dei costi aggiuntivi relativi al roaming europeo va avanti dal 2007, anno in cui è entrata in vigore la tariffa unica che ha consentito l’abbassamento dei costi di circa l’80% per le chiamate e il 90% per la connessione dati. La proposta iniziale del Parlamento Europeo era quella di abolire i costi di roaming per il 2015, tuttavia, una maggioranza di governi ha richiesto il rinvio della questione al 2018 per poi accettare per il 2017 di abolire i detti costi.
Resistenze di alcuni paesi a parte, come nel caso dei Paesi Baltici,già da Aprile del 2016 si verificheranno notevoli riduzioni, dal 2016 gli operatori di telefonia mobile potranno aggiungere alle tariffe nazionali al massimo 0,05€ al costo previsto per il traffico voce, 0,02€ per ogni sms e 0,05 per ogni MB di traffico dati. I costi così stabiliti rappresentano circa il 25% delle tariffe roaming attualmente in vigore per chiamate e internet e circa il 33% per sms.
Sono state poste, altresì, tutta una serie di garanzie per evitare abusi negli Stati come Romania, Bulgaria e Paesi Baltici dove i prezzi nazionali al dettaglio continuano a essere più bassi rispetti a quelli all’ingrosso Europeo.
Passi da gigante se si considera che anni fa si era soliti pagare la TOV (Tassa dell’operatore Visitato).
Sarà poi cura della Commissione Europea precisare i dettagli sul corretto utilizzo del roaming. Ci saranno nuovi dettami che non consentiranno di praticare il roaming permanente che graverebbe sui costi di gestione di ciascun Paese e sui consumatori. Oltre a queste precisazioni saranno abolite anche le differenze per quanto riguarda lo shop on line. Le regole e le garanzie di ciascun Paese dovranno essere le stesse, in nome della unità europea.