Con la mostra di Sarah Ciracì prende avvio Rizòmata: un progetto artistico ideato e organizzato da Cosessantuno Artecontemporanea, a cura di Antonella Marino.
Il progetto
Il progetto si articola in cinque personali (dopo la Ciracì espongono Federico Pietrella, Stefania Galegati, Raffaele Quida e Carlo Bernardini) e una collettiva finale di tutti gli artisti.
Le mostre saranno anticipate da eventi scientifici rientranti nel programma di lavoro e di pianificazione proposto dagli Studi legali “Malinconico_Lenoci_Cassa,Catalano & Pastoressa_Legal Research-Gentile & Partners_La Pesa” di Palermo, la cui sede si presterà a divenire inusuale galleria pronta ad accogliere le opere nella consuetudine dello spazio di lavoro.
L’idea della mostra
Presupposto comune, come suggerisce il titolo, è infatti l’idea di un confronto reticolare tra saperi e punti di vista, che focalizza l’attenzione sui “beni comuni” naturali e culturali.
Partendo dalla specificità relazionale della tematica ecologica, Sarah Ciracì rende qui omaggio alla concezione olistica dell’universo del fisico americano David Bohm per restituirci una visione della realtà in cui tutto è interconnesso, dove un ordine implicito lega Terra e Cosmo.
Utilizzando come Bohm la metafora della pellicola olografica, che se divisa in più parti riproduce sempre l’intero oggetto e non un frammento, la Ciracì realizza un percorso intenso con nuovi lavori su base fotografica in cui l’immagine iniziale – un cuore, un cervello, il nostro pianeta, una rete neuronale, una galassia – viene frantumata o strappata, moltiplicandosi sempre uguale, a suggerire forme di pensiero e di esistenza in cui ogni elemento è collegato al tutto e qualsiasi separazione è un illusione.